Emak ha chiuso il primo trimestre 2023 con ricavi in calo del 9,7% a 171,8 milioni rispetto al pari periodo del 2022. La variazione deriva da un calo organico delle vendite pari al
15,8%, parzialmente compensato dagli effetti positivi della variazione dell’area di consolidamento, pari al 5,6%, e del cambio di traduzione, pari allo 0,5%.
L’Ebitda adjusted scende del 7,3% a 25,3 milioni (27,3 milioni al 31 marzo 2022), mentre l’incidenza sui ricavi migliora leggermente passando al 14,4% al 14,7%. Il risultato ha beneficiato della variazione dell’area per 1,4 milioni, mentre ha risentito della diminuzione delle vendite. Rispetto al pari periodo precedente risultano in crescita i costi operativi legati alle spese di viaggio e alle utenze, mentre si evidenzia una generalizzata diminuzione delle tariffe di trasporto.
L’Ebit invece si riduce a 18,2 milioni (21,1 milioni nel 1Q22), con la relativa marginalità in peggioramento dall’11,1% al 10,6%.
L’utile netto si contrae del 32,5% a 11,4 milioni (16,9 milioni nel 1Q22) dopo aver risentito dei maggiori oneri finanziari dovuti all’incremento dei tassi di interesse di mercato e al maggiore livello dell’indebitamento lordo.
Gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali effettuati nel trimestre salgono a 5,3 milioni (3,9 milioni nel 1Q 2022), mentre l’autofinanziamento gestionale scende a 18,2 milioni (23,1 milioni generati nel 1Q 2022).
L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2023 si esprime in 227,2 milioni, in aumento rispetto 177,3 milioni al 31 dicembre 2022, e include 41,5 milioni derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 16 e 10 milioni di debiti finanziari per l’acquisto delle residue quote di partecipazione di minoranza. L’incremento della posizione finanziaria netta rispetto al 31 dicembre 2022 risente dell’aumento del capitale circolante netto, coerente con la stagionalità del business, e dell’effetto relativo all’acquisizione Bestway a febbraio per un ammontare pari a 20,1 milioni.