ICF – Fatturato a 21 mln ed Ebitda margin in crescita al 10% nel 1Q 2023

Industrie Chimiche Forestali (ICF) – società tra gli operatori di riferimento a livello nazionale e internazionale nella progettazione, produzione e commercializzazione di adesivi e tessuti ad alto contenuto tecnologico – ha chiuso il primo trimestre 2023 con un fatturato di 21 milioni, in linea rispetto al pari periodo del 2022 (21 milioni).

Andamento che evidenzia sostanzialmente un trend stabile di tutte le aree di business della calzatura tecnica e lusso, della pelletteria lusso, del packaging e delle applicazioni industriali incluso l’automotive.

L’Ebitda balza a 2,1 milioni da 1,2 milioni del 1Q22 e segna un ritorno a una marginalità a doppia cifra attestandosi al 10% rispetto al 5,7% del primo trimestre dell’anno precedente.

Il miglioramento della redditività riflette la normalizzazione dei costi energetici e delle materie prime, rispetto al picco raggiunto nel 2H22, e a un effetto relativo al mix prodotti delle vendite coerente con le scelte strategiche della società.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2023 si esprime in 9,3 milioni, in aumento rispetto a 7,8 milioni di fine 2022, stabile rispetto al valore al 31 marzo 2022 (9,3 milioni), nonostante il cash out di 0,4 milioni per il Buy Back, di 1 milione per il pagamento del dividendo e di 0,35 milioni per l’istallazione dell’impianto fotovoltaico.

Rispetto 31 dicembre 2022, quando cifrava in 7,8 milioni, la voce ha registrato un modesto incremento sostanzialmente dovuto all’aumento del capitale circolante in linea con la stagionalità storica dell’azienda.

Guido Cami, Presidente e Ad di Industrie Chimiche Forestali, ha commentato: “Nel primo trimestre del 2023 abbiamo consolidato un fatturato pari a 21 milioni di euro in linea con il primo trimestre dello scorso anno. I fattori energetici, elettricità e gas, si sono ridimensionati in termine di costo rispetto al picco raggiunto nel quarto trimestre del 2022, ma sono ancora più cari delle medie storiche precedenti al 2021. Bene i settori della calzatura lusso e tecnica e della pelletteria lusso e stabile il resto. L’inflazione e la salita del costo del denaro penalizzano i consumi e inducono le aziende a ridurre gli stock di materiali. Nel corso del primo trimestre abbiamo finalizzato l’acquisizione del ramo industriale di Tessitura Langè e dal 3 aprile, data di esecuzione del Contratto di Acquisto, siamo operativi per le attività di rilancio e di integrazione. Guardiamo avanti fiduciosi che il mercato ricomincerà presto a correre”.

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