Pomeriggio contrastato per le borse europee, con Piazza Affari che ha virato in negativo e Wall Street che viaggia sotto la parità.
A Milano il Ftse Mib cede lo 0,4% a 27.251 punti, debole come l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%) e il Dax di Francoforte (-0,1%). Resistono invece il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (flat). Oltreoceano il Nasdaq è in rialzo dello 0,2%, lo S&P500 dello 0,1% mentre il Dow Jones è piatto.
Gli operatori restano intenti a valutare i dati macroeconomici, le dichiarazioni dei policy maker della Fed e gli sviluppi nei colloqui sul tetto del debito statunitense.
In attesa di un nuovo incontro, in agenda domani, tra il presidente Joe Biden, il leader della Camera, Kevin McCarthy, e altri vertici del Congresso, i mercati restano preoccupati per le turbolenze del mercato e per le conseguenze economiche se i politici non accetteranno di alzare il limite all’indebitamento del governo.
Pesano intanto anche gli ultimi commenti hawkish provenienti dalla Fed con le parole del presidente dell’istituto di Atlanta Raphael Bostic che smorzano la fiducia che la banca centrale taglierà i tassi di interesse quest’anno.
Occhi sull’Italia dopo che venerdì Fitch ha confermato il rating ‘BBB’ sul Paese con un outlook stabile e la revisione al rialzo della stima di crescita da parte della Commissione Ue all’1,2% da +0,8% e la conferma di un +1,1% per il 2024.
Per l’Eurozona la Commissione stima una crescita dell’1,1% nel 2023 e dell’1,6% nel 2024 (rispettivamente da +0,9% e +1,5%).
Sul fronte macro, emerso che a maggio l’indice Empire State Manufacturing di New York, è crollato a -31,8 punti, in netto peggioramento rispetto al valore positivo di 10,8 punti di aprile. Gli analisti si aspettavano un valore di -4 punti.
Stamane, nel Vecchio Continente, si è rilevato che a marzo l’indice destagionalizzato della produzione industriale dell’Eurozona è sceso del 4,1% su base mensile, oltre il -2,8% del consensus e dopo il +1,5% di febbraio. Su base annua e corretto per l’effetto calendario, il dato segna un calo del 1,4%, a fronte del +0,1% atteso dagli analisti e dopo il +2% del mese precedente.
Sul forex il cambio euro/dollaro risale a quota 1,087 e il dollaro/yen a 136,1. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,8%) a 75,5 dollari e il Wti (+1,8%) a 71,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala di circa tre punti base in area 187 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,18%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue positiva la seduta di Recordati (+3,7%), Erg (+1,7%) ed Hera (+1,1%), mentre arretrano Pirelli (-2,3%), Telecom (-1,8%) e Interpump (-1,7%), quest’ultima dopo la trimestrale.