Le borse europee chiudono contrastate in linea con l’andamento dei principali listini americani.
A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 27.245 punti, in ribasso dello 0,4%, sottotono come l’IBEX 35 di Madrid (-0,4%). In parità il Dax di Francoforte e il CAC 40 di Parigi, mentre chiude in positivo (+0,3%) il Ftse 100 di Londra.
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,5%, lo S&P 500 segna +0,1%, il Dow Jones cede lo 0,1%.
Negli Stati Uniti il focus principale resta il debt ceiling e il rischio di default in cui il governo americano potrebbe incorrere qualora il limite al debito non fosse innalzato. È previsto per domani un nuovo incontro fra il Presidente Biden, lo Speaker della Camera Kevin McCarthy e altri leader del congresso al fine di risolvere l’impasse, con le parti che sembrano più vicine in seguito ai negoziati andati avanti nel week-end fra i rispettivi team.
Attenzione rivolta anche alle elezioni in Turchia, con il Presidente in carica Erdogan che si è assicurato il 49,5% dei voti nella corsa presidenziale, a fronte del 44,9% del suo principale rivale, Kemal Kilicdaroglu. I due andranno a un testa a testa il prossimo 28 maggio, con Erdogan dato ora per favorito, in contrapposizione ai pronostici della vigilia, che volevano Kilicdaroglu leggermente avanti.
Occhi inoltre sull’Italia dopo che venerdì Fitch ha confermato il rating ‘BBB’ sul Paese con un outlook stabile e la revisione al rialzo della stima di crescita da parte della Commissione Ue all’1,2% da +0,8% e la conferma di un +1,1% per il 2024.
Per l’Eurozona la Commissione stima una crescita dell’1,1% nel 2023 e dell’1,6% nel 2024 (rispettivamente da +0,9% e +1,5%).
Sempre nell’Eurozona, intanto, è emerso che a marzo la produzione industriale ha subito un calo del 4,1% su base mensile, oltre le attese (-2,8%) e decisamente in peggioramento rispetto a febbraio (+1,5%). Su base annua, il dato segna una riduzione dell’1,4%, a fronte del +0,1% atteso e del +2% di febbraio.
Intanto sul forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,087, mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen sale a 135,6. Tra le materie prime, salgono le quotazioni del greggio con il Brent (+1,4%) a 75,2 dollari e il Wti (+1,5%) a 71,1 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 187 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,181%.
Tornando a Piazza Affari, bene Recordati (+4,1%), Erg (+1,7%), Prysmian (+1,2%), Hera (+1%), mentre cedono terreno Pirelli (-2,1%), Interpump Group (-1,7%), Moncler (-1,6%), Telecom Italia (-1,6%).