Omer – Valore della produzione a 15,6 mln (+12% a/a) nel 1Q 2023; backlog a 137 mln (+18% t/t)

Nel 1Q 2023 Omer ha registrato un valore della produzione pari a 15,6 milioni, in aumento del 12% rispetto al pari periodo del 2022. La crescita è stata determinata sia da un aumento dei volumi di produzione, per rispondere all’accrescimento degli ordini, sia al riconoscimento di una parte delle revisioni di prezzo concordate con i clienti, per tenere conto degli effetti inflattivi e contrattualizzati nel corso della seconda parte dell’anno precedente.

L’Ebitda si attesta a circa 3,1 milioni, in linea con quello del primo trimestre 2022, con un Ebitda margin pari a circa il 20%, in leggera riduzione rispetto al 22% del 2022.

Nel complesso, i risultati del trimestre sono da considerarsi positivi, in quanto i
costi delle materie prime sono mediamente superiori rispetto ai valori di inizio 2022. Inoltre, va annoverata una crescita del costo della struttura organizzativa, determinata dall’inserimento di nuove professionalità necessarie per garantire un adeguato livello di performance dell’azienda.

Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta consolidata di gruppo positiva (cassa) aumenta a 13,5 milioni da 9,6 milioni a fine anno 2022, un andamento che riflette sia l’incasso delle revisioni di prezzo riconosciute nell’anno 2022, sia la riduzione di capitale circolante impiegato (magazzino e crediti clienti).

Il backlog (valore residuo degli ordini contrattualizzati e non ancora completati) è pari a 137 milioni, in crescita del 18% rispetto al 31 dicembre 2022. Il soft backlog (valore delle opzioni contrattualizzate negli accordi quadro, esercitabili dai clienti, e non ancora esercitate ad una determinata data) è pari a 256 milioni.

Giuseppe Russello, Presidente e amministratore delegato di Omer, commenta: “I risultati
raggiunti in questo primo trimestre del 2023 sono positivi e confermano la nostra capacità di crescita e di ottenere marginalità pur in un contesto internazionale complesso, caratterizzato da un’inflazione elevata che si ripercuote nel maggior costo delle principali materie prime, dell’energia e dei servizi. La crescita del valore della produzione dimostra come l’azienda abbia ancora spazio per crescere all’interno del mercato in cui opera. Per il futuro siamo fiduciosi, grazie ad una serie di fattori, tra cui la crescita degli investimenti nel
trasporto ferroviario, sia in Europa sia negli Stati Uniti da parte della Pubblica Amministrazione e dei privati e l’essere riusciti a strutturare l’azienda, anche con l’inserimento di nuovi talenti, per poter cogliere tutte le opportunità che il mercato saprà offrirci.”

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