Esprinet ha chiuso il primo trimestre 2023 con ricavi da contratti per clienti pari a 1.018,6 milioni, in diminuzione dell’11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Per quanto riguarda i ricavi per area geografica, il gruppo ha totalizzato entrate per 623,3 milioni in Italia (-10%), per 358 milioni in Spagna (-14%) e per 27,5 milioni in Portogallo (+20%).
Guardando invece all’andamento delle linee di business, il segmento Screens occupa il primo posto per fatturato, con 547,7 milioni (-21%), seguito da quello Devices, con 227,9 milioni (-6%), e da quello Solutions, con 231 milioni (+23%). Un contributo marginale ai ricavi consolidati arriva dalle linee Servizi, per 3 milioni (+25%), e Marchi Propri, per 9 milioni (-10%).
Il margine commerciale lordo è pari a 54,4 milioni, in diminuzione su base annua del 6% per la riduzione dei ricavi. L’incidenza sui ricavi si attesta al 5,34% rispetto al 5,05% dello stesso periodo del 2022, grazie al maggior contributo delle categorie di prodotto ad alto margine che, in linea con la strategia del gruppo, aumentano il proprio peso sui ricavi al 46% dal 39% nel primo trimestre 2023.
L’EBITDA Adjusted, che coincide con l’EBITDA, non essendo stati rilevati costi di natura non ricorrente, è pari a 15,4 milioni (-22%). L’incidenza sui ricavi si attesta all’1,51% rispetto all’1,73% nello stesso periodo del 2022, per l’aumento del peso dei costi operativi (dal 3,32% nel primo trimestre del 2022 al 3,83% nel periodo gennaio-marzo 2023) in conseguenza principalmente della riduzione dei ricavi.
L’EBIT Adjusted, che coincide con l’EBIT, è pari a 10,8 milioni (-31%), in leggera ulteriore flessione rispetto all’EBITDA Adj per effetto degli ammortamenti dei beni concessi in noleggio. L’incidenza sui ricavi scende all’1,06% dall’1,37%.
L’utile netto è pari a 5,9 milioni (-41%), mentre l’utile netto per azione ordinaria è pari a 0,12 euro (-40%).
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta è negativa e aumenta a 341 milioni da 83 milioni al 31 dicembre 2022. La variazione è conseguente al maggior livello di capitale circolante investito medio accumulato nel corso dell’esercizio 2022.