Il Gruppo Monrif ha registrato nel primo trimestre 2023 ricavi consolidati pari a 35,3
milioni, in crescita del 5,4% rispetto all’analogo periodo del 2022.
I ricavi editoriali sono pari a 16,6 milioni, in riduzione di 1,3 milioni rispetto ai 17,9 milioni del primo trimestre 2022. In particolare, i ricavi inerenti la vendita di copie cartacee, pari a 16 milioni, registrano una diminuzione di 1,2 milioni (-7%).
I ricavi pubblicitari sono aumentati del 6% a 10,4 milioni, mentre i ricavi alberghieri sono più che duplicati a 5 milioni rispetto a quelli del periodo di confronto in relazione al termine dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
I ricavi della stampa conto terzi si fissano a 2 milioni (+0,3 milioni), grazie anche alla
nuova commessa di stampa del Corriere Romagna.
Gli altri ricavi, che includono principalmente affitti, ricavi diversi per riaddebiti e sopravvenienze attive, sono pari a 1,1 milioni vs 1,9 milioni registrati nel 1°
trimestre 2022.
I costi operativi diminuiscono a 20,8 milioni, nonostante la spirale inflazionistica abbia impattato su diverse voci di bilancio, determinando in particolare, rispetto l’analogo periodo del 2022, una crescita nel costo nelle materie prime (+32% rispetto al 31 marzo 2022, inclusi gli acquisti di carta effettuati per conto degli editori di cui si stampano i quotidiani).
Il costo del lavoro è pari a 12,9 milioni (incidenza del 37% sul totale ricavi caratteristici),
contro 12,7 milioni dell’analogo periodo del 2022.
Il margine operativo lordo consolidato è pari a 1,5 milioni, in miglioramento rispetto al valore negativo di 0,6 milioni al 31 marzo 2022.
Il risultato operativo è negativo per 0,5 milioni, ma in diminuzione in confronto ai -2,9 milioni segnati nel periodo di confronto.
La gestione finanziaria evidenzia oneri netti per 1,6 milioni rispetto (vs. 1,2 milioni nel 202)2. Gli oneri per leasing (relativi alla contabilizzazione degli effetti derivanti dalla applicazione dell’IFRS 16) sono pari a 0,4 milioni, in linea con quelli di un anno fa.
La perdita netta consolidata è pari a 2,3 milioni, in calo rispetto a 4,1 milioni nel 1Q 2022.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta consolidata evidenzia un indebitamento pari a 89,4 milioni rispetto l’indebitamento, in diminuzione rispetto ai 90,8 milioni al 31 dicembre 2022. Tale valore include l’effetto derivante dalla applicazione dell’IFRS 16 che ha determinato la registrazione di un maggior debito al 31 marzo 2023 per 35,3 milioni.