Utility – Ad aprile output elettrico -11,7%, fotovoltaico in controtendenza (+9,3%)

Ad aprile la domanda di elettricità è stata pari a 23,4 miliardi di kWh, in diminuzione del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2022, secondo quanto emerge dal report mensile di Terna sui consumi elettrici.

In riduzione anche il dato dei consumi industriali, che hanno registrato una contrazione del 9,1% rispetto ad aprile 2022. Risultano in aumento, rispetto allo stesso mese del 2022, i consumi dei settori delle ceramiche e vetrarie e dei mezzi di trasporto.

Nei primi quattro mesi dell’anno il fabbisogno nazionale è in calo del 4,1% rispetto al corrispondente periodo del 2022 (-3,7% il valore rettificato).

Nel dettaglio, aprile ha avuto un giorno lavorativo in meno (18 vs 19) e la stessa temperatura media mensile rispetto ad aprile 2022. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dall’effetto calendario, è in diminuzione del 3,8%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di aprile 2023 è stata ovunque negativa ma differenziata: -6,1% al Nord, -3,8% al Centro e -0,8% al Sud e Isole.

In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica, destagionalizzato e corretto dall’effetto calendario, è sostanzialmente stazionario (-0,4%) rispetto a marzo di quest’anno.

Ad aprile 2023 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per il 79,3% con la produzione nazionale e per la quota restante (20,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 18,8 miliardi di kWh (-11,7%).

In lieve crescita il contributo delle fonti rinnovabili, che ad aprile hanno coperto il 36,5% della domanda elettrica (rispetto al 36% dello stesso mese del 2022). La produzione delle fonti rinnovabili nel mese di aprile è stata così suddivisa: 36,4% fotovoltaico, 25,3% eolico, 18,5% idrico, 14,6% biomasse, 5,2% geotermico.

Rispetto allo stesso mese dello scorso anno risulta in crescita solo la produzione da fonte fotovoltaica (+9,3%, per via dell’aumento di 3,2 GW di capacità installata rispetto ad aprile
2022), in flessione tutte le altre: la fonte idrica (-6,9%), quella eolica (-9,5%), e la geotermica (-3,3%)

Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +41,3% per un effetto combinato di una diminuzione dell’export (-58,7%) e di un aumento dell’import (+30,6%).

Secondo le rilevazioni Terna illustrate nel report mensile, considerando tutte le fonti rinnovabili, nei primi quattro mesi dell’anno l’incremento di capacità in Italia è pari a 1.501 MW. Il valore è superiore di 820 MW (+120%) rispetto allo stesso periodo del 2022.

La potenza massima (c.d. punta in potenza) è stata registrata mercoledì 5 aprile ed è risultata pari a 45.975 MW (+0,1% a/a).

Complessivamente, nel primo quadrimestre 2023, il dato del fabbisogno, sempre in termini
congiunturali, risulta in lieve crescita (+0,6%) rispetto all’ultimo quadrimestre 2022.

Anche l’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, risulta in crescita in termini congiunturali rispetto all’ultimo quadrimestre 2022 (+2,1%).

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica di aprile 2023 sono negativi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, con il calo della produzione termica, eolica, geotermica e idroelettrica che non è stato compensato dall’incremento dell’output fotovoltaico.

I dati in esame sono negativi anche per realtà come Erg e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica.