Prevista partenza debole per le borse europee con l’attenzione che resta sul tetto al debito statunitense, sui segnali provenienti dalle banche centrali oltre che sulla pubblicazione di una serie di dati PMI.
Chiusura ieri a due velocità per Wall Street con Dow Jones in calo dello 0,4%, S&P500 sulla parità e Nasdaq in rialzo dello 0,5%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato -0,4%, Shanghai cede l’1% e Hong Kong lo 0,8%.
Sebbene non sia stato ancora raggiunto un accordo per alzare il tetto al debito ed evitare il default degli Stati Uniti, il sentiment beneficia delle parole del presidente Biden e del leader della Camera McCarthy che hanno espresso fiducia sulle trattative in corso definendole produttive.
Tuttavia gli investitori guardano con attenzione la data del 1° giugno, termine nel quale, secondo il Segretario al Tesoro Janet Yellen, il suo dipartimento potrebbe rimanere senza risorse.
Resta il focus anche sulle banche centrali con le parole del presidente della Fed di St. Louis James Bullard, che ha dichiarato di prevedere “altri due rialzi dei tassi d’interesse quest’anno”, e dell’omologo di Minneapolis, Neel Kashkari, il quale ha avvisato che, anche nel caso ci sia a giugno una pausa nei rialzi dei tassi d’interesse, non significa che si è concluso il ciclo di strette monetarie.
Sullo sfondo tornano i timori di nuove tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina dopo che Pechino ha vietato a Micron Technology di vendere alcuni prodotti nel Paese asiatico bandendola, per ragioni di sicurezza, dai maggiori progetti infrastrutturali.
Sul fronte macro, in agenda una serie di dati PMI tra i quali Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti.