Previsto avvio debole per le borse europee con l’attenzione che resta sul tetto al debito statunitense e sui segnali provenienti dalle banche centrali.
Chiusura in calo ieri per Wall Street con il Dow Jones che ha ceduto lo 0,7%, lo S&P500 l’1,2% e il Nasdaq l’1,3%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a -0,9%, Shanghai arretra dello 0,9% e Hong Kong dell’1,3%.
Manca ancora l’accordo per alzare il tetto al debito dopo l’ultimo incontro tra il Presidente Biden e lo Speaker della Camera, Kevin McCarthy. Nonostante le parti abbiano definito produttivo il loro colloquio, si stringono i tempi per arrivare a una risoluzione legislativa entro il primo giugno, la deadline indicata dal Segretario del Tesoro Yellen per evitare un possibile default sulle obbligazioni del governo americano.
In tema di banche centrali, focus anche sulla prossima riunione della Fed del 13-14 giugno, con le probabilità di un aumento dei tassi di interesse intorno al 23%. Resta ancora alta la possibilità di un taglio dei tassi nella seconda parte dell’anno, mentre si è quasi del tutto azzerata la probabilità di un secondo taglio prima della fine dell’anno.
Qualche indicazione in più arriverà in serata con la pubblicazione delle minute del Fomc, mentre è atteso il discorso della presidente della Bce, Christine Lagarde.
Tornando a Piazza Affari, occhi su Mediobanca, che ha approvato le linee guida del piano 2023-2026 che punta a un aumento dei ricavi del 6% a 3,8 miliardi, a un utile per azione in salita del 15% a 1,80 euro e a una crescita del 70% nella remunerazione degli azionisti sino a 3,7 miliardi, grazie a 2,7 miliardi in dividendi e a un buy back fino a 1 miliardo.