MERCATI USA – Vola ancora il Nasdaq (+2,2%)

Wall Street prende slancio con il listino tecnologico che sfiora in chiusura la soglia dei 13.000 punti, mentre lo S&P500 (+1,3%) supera i 4.200 punti dopo diversi mesi. Più dietro sia il Dow Jones che il Russell 2000 i quali avanzano entrambi di un punto percentuale.

Alla radice del forte rialzo non vi è stato un particolare catalizzatore al di là della continuazione del trend rialzista e della ovvia convinzione che la scadenza del “debt ceiling” di fine mese venga come ogni volta prorogata. Tutti gli indici chiudono sui massimi intraday o in prossimità di essi.

Si infiammano molte tra le principali società tecnologiche trascinate ancora dal settore dei semiconduttori con Marvell (+32%) che schizza, seguita da Broadcom  (+11,5%) e AMD.

In evidenza anche Tesla e Amazon che avanzano di oltre il quattro per cento.

VIX in ribasso di sei punti percentuali a 17,95.

Sul mercato obbligazionario si ferma, ma non si interrompe, l’ascesa dei rendimenti con il Tbond che cede solo un punto base al 3,81%.

Giornata di recupero invece per la gran parte delle materie prime, ad iniziare dal petrolio. L’oro nero sale dell’uno e mezzo per cento sfiorando i 73 dollari al barile, ma ancora distante dai massimi di metà settimana scorsa. Più cospicuo, invece, il rimbalzo del rame che avanza del +2,35%.

Si ferma anche la discesa dei due principali metalli preziosi – oro ed argento – con un andamento completamente disallineato nell’ultima seduta della scorsa ottava. Il metallo più nobile termina invariato, mentre l’argento si apprezza di oltre il due per cento, rimbalzo che attenua il calo di quasi il dieci per cento in meno di una settimana.

Sul mercato valutario il dollaro si mantiene stabile nei confronti dell’euro chiudendo a 1,073 mentre la lira turca scivola al di sotto di quota 20.