Mercati – Listini europei chiudono negativi, Milano a -2%

I principali listini europei archiviano le contrattazioni in territorio negativo, in scia all’andamento di Wall Street, con l’attenzione degli investitori sulle prossime mosse della Fed e sul Campidoglio, in attesa del voto sul debt ceiling.

A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 26.051 punti, in calo del 2%, negativo come il Dax di Francoforte (-1,5%), il CAC 40 di Parigi (-1,5%), l’IBEX 35 di Madrid (-1,3%) e il FTSE 100 di Londra (-1%)

Oltreoceano, lo S&P 500 e il Dow Jones cedono lo 0,8%, mentre il Nasdaq perde lo 0,7%.

Ad appesantire il sentiment degli operatori vi sono le ombre sulla faticosa ripresa dell’economia cinese, dopo che l’istituto statistico del paese ha riportato una contrazione dell’attività manifatturiera a maggio, smorzando le aspettative degli analisti che si attendevano un’espansione.

Il tutto mentre si attende il voto alla Camera dei Rappresentanti statunitense riguardo l’innalzamento del tetto al debito, dopo che il presidente Biden e il leader della Camera Kevin McCarthy hanno raggiunto un accordo dopo giorni di estenuanti trattative per evitare il primo storico default del debito americano.

Sempre negli Stati Uniti, in attesa di ulteriori indicazioni sullo stato di salute del mercato del lavoro, l’indice JOLTS di aprile, che misura l’eccesso di offerta di lavoro (posti vacanti), ha riportato un dato di 10,1 milioni posizioni lavorative disponibili, al di sopra delle aspettative degli analisti a 9,4 milioni e del dato di marzo a 9,75 milioni (rivisto da 9,59 milioni).

Queste cifre hanno allarmato non poco i mercati che hanno cominciato a scontare in maniera ancor più decisa un ulteriore aumento dei tassi d’interesse da parte della Fed.

Qualora il job report di ADP di giovedì e la variazione dei non-farm payrolls di venerdì non dovessero segnalare un raffreddamento del mercato del lavoro statunitense, la banca centrale americana potrebbe alzare ulteriormente il costo del denaro nei prossimi meeting di giugno e luglio.

In Europa, sul fronte macro, il dato preliminare di maggio sull’inflazione tedesca mostra un rallentamento a -0,1%, inferiore sia al dato finale di aprile a +0,4% sia alle stime degli analisti a +0,2%. Su base annua la crescita è stata del 6,1%, al di sotto delle attese degli analisti (+6,5%) e della lettura precedente (+7,2%).

Intanto sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,066, mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen si attesta in area 139,7. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-0,5%) a 73,4 dollari e il Wti (-0,7%) a 69 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 182 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,09%.

Tornando a Piazza Affari, positiva la seduta di MPS (+1,8%), Fineco (+1%), Nexi (+0,9%) e Campari (+0,4%), mentre chiudono negativi Prysmian (-4,2%), Leonardo (-4,1%), Unicredit (-3,6%) ed Eni (-3,5%).