Mercati – Listini europei chiudono negativi, Piazza Affari -0,8%

I principali listini europei archiviano le contrattazioni in territorio negativo, mentre Wall Street scambia contrastata, con l’attenzione degli investitori sulle prossime mosse delle banche centrali.

A Milano, il Ftse Mib chiude in area 26.856 punti, in calo dello 0,8%, giù come il CAC 40 di Parigi (-1,0%), il Dax di Francoforte (-0,5%), l’IBEX 35 di Madrid (-0,3%) e il FTSE 100 di Londra (-0,1%).

Oltreoceano il Nasdaq guadagna lo 0,6%, lo S&P500 lo 0,2%, mentre il Dow Jones cede lo 0,2%.

Negli Stati Uniti, l’ultima serie di dati macroeconomici ha mostrato che l’economia nordamericana sta cominciando ad accusare il colpo del ciclo di rialzo dei tassi di interesse, mentre gli investitori cercano di prevedere le future mosse della Fed.

C’è una crescente speculazione secondo cui gli ultimi dati economici potrebbero spingere il FOMC a mettere in stand-by l’aumento dei tassi di interesse nel meeting di giugno, senza però escludere ulteriori aumenti del costo del denaro nei successivi incontri del 2023.

Sempre negli Stati Uniti, ad aprile gli ordinativi di fabbrica sono aumentati in linea con il mese precedente (+0,4%) ma al di sotto delle stime degli analisti. Sempre ad aprile, la lettura finale degli ordini di beni durevoli ha messo in evidenza un’espansione dell’1,1%, in linea con la stima e la rilevazione preliminare. A marzo il dato aveva registrato un aumento del 3,3%.

Nel frattempo in Europa, il presidente della Bce Lagarde ha affermato che l’Eurotower manterrà l’attuale traiettoria di politica monetaria, nonostante l’inflazione stia mostrando segni di moderazione, che però sono ancora insufficienti per poter stabilire che il picco sia stato raggiunto.

Sul fronte macro, in Eurozona, i prezzi alla produzione hanno mostrato un calo su base mensile del 3,2%, al di sotto delle attese degli analisti (-3,1%) e dopo il -1,3% di marzo (rivisto da -1,6%). Su base annua, invece, si è registrato un incremento dell’1%, inferiore rispetto al +1,7% del consensus e in rallentamento rispetto al +5,5% del mese precedente (rivisto da +5,9%).

Giornata in rialzo per le quotazioni del greggio in scia all’annuncio da parte dell’Arabia Saudita di voler tagliare la produzione di un ulteriore milione di barili al giorno a luglio, portando il proprio output ai livelli più bassi degli ultimi anni. Nel dettaglio, il Brent (+1,4%) e il Wti (+1,4%) salgono rispettivamente a 77,1 dollari, a 72,7 dollari.

Intanto sul forex l’euro/dollaro risale a 1,071, mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen scende a 139,8.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta stabile a 167 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,05%.

Tornando a Piazza Affari, bene la seduta di MPS (+1,6%), Amplifon (+1,5%), Tenaris (+0,7%) e Iveco (+0,4%), mentre le perdite colpiscono soprattutto Hera (-2,9%), Prysmian e CNH (-2,4%) e Unicredit (-2,3%).