Nel 2022 i ricavi della società sono stati pari a 19,8 milioni, in crescita del 25% su base annua, dinamica raggiunta – spiega una nota – nonostante l’abbandono, a maggio 2022, del canale commerciale relativo ai marketplace, a causa della contenuta marginalità riscontrata su tale canale.
L’EBITDA si è attestato a 745mila euro, in progresso del 53%, variazione dovuta principalmente a: “1) la marginalità superiore derivante in modo esclusivo dalle vendite dirette sul sito web trendevice.com e dai retail store, grazie all’abbandono dei marketplace esteri; 2) proventi straordinari pro quota relativi ai contributi in conto esercizio del progetto ‘ReFive’ di Regione Campania (annunciato il 24 agosto 2022) pari a 312mila euro oltre ai risconti legati ai crediti d’imposta relativi ai precedenti esercizi per 464mila euro”.
L’EBIT è stato negativo per 1,3 milioni rispetto a -993mila euro registrati nel 2021, dinamica principalmente legata all’incremento degli ammortamenti per investimenti realizzati nel negli esercizi 2021 e 2022: in particolare si fa riferimento agli investimenti effettuati sulla piattaforma proprietaria “TrenDevice reCommerce Solution”.
L’esercizio si è chiuso con una perdita di 1,4 milioni, in peggioramento rispetto al deficit di 961mila euro del 2021.
Il CdA proporrà all’assemblea di coprire la suddetta perdita mediante utilizzo della “riserva straordinaria”; conseguentemente non sarà proposta la distribuzione di dividendi.
Sul fronte patrimoniale la posizione finanziaria netta presenta un saldo complessivo di 5,6 milioni rispetto a 4,1 milioni dell’esercizio precedente.
Nel corso del 2023 il management ritiene che “continuerà la pressione competitiva online dei concorrenti esteri, rafforzati, negli ultimi due anni, dalla raccolta di ingenti risorse finanziarie: questo, oltre a determinare un incremento dei costi pubblicitari sui canali digitali, aumenta per la società la pressione sul pricing di dispositivi ricondizionati”.
“Dovendo tuttavia individuare il giusto livello di trade-off tra crescita dei ricavi e ottenimento di marginalità soddisfacente, già a partire dal 2022, il management ha optato per una strategia di crescita più contenuta dei ricavi a vantaggio della marginalità: in tale ottica si pone anche l’uscita dal canale commerciale relativo ai marketplace. Tale politica, unita a un’azione di cost cutting, ha generato risultati di marginalità importanti già nel Q1 2023, anche al netto dei contributi in conto esercizio ottenuti”.
Per il 2023 è intenzione del management “proseguire con una politica di pricing che privilegerà l’incremento costante della marginalità a scapito del tasso di crescita dei ricavi”.
Anche in quest’ottica, la società proseguirà “gli investimenti per le aperture di retail store fisici a gestione diretta in 4 nuove città italiane: Torino, Bergamo, Brescia e Verona. Lo storico di dati a disposizione della società evidenzia come i retail store fisici TrenDevice generino una marginalità superiore rispetto alle vendite web per tre ragioni distinte: 1) l’assenza di una catena di shop fisici leader di prodotti ricondizionati; 2) il premium price che la clientela è disposta a riconoscere per l’esperienza di acquisto dal vivo e la relativa immediatezza dello stesso rispetto al canale web; 3) l’assenza dell’opzione ‘colore a sorpresa’ rispetto al web che, a fronte dell’alea relativa al colore del dispositivo che il cliente riceverà, consente allo stesso l’ottenimento di una scontistica”.
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