Mercati – Attesa partenza debole nel giorno della Fed

Attesa partenza debole per le borse europee con l’attenzione che resta concentrata sulle banche centrali.

Chiusura ieri positiva a Wall Street con il Nasdaq in rialzo dello 0,8%, lo S&P500 dello 0,7% e il Dow Jones dello 0,4%.

Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +1,5%, Shanghai viaggia a -0,1% mentre Hong Kong cede lo 0,8%.

Gli investitori restano focalizzati sugli appuntamenti chiave della settimana, a partire dalla riunione della Federal Reserve che si concluderà stasera, con l’istituto che dovrebbe mantenere i tassi nell’intervallo 5%-5,25%, in vista di un potenziale ritocco nel meeting di  luglio.

Il tutto alla luce anche dei dati sull’indice dei prezzi al consumo statunitensi pubblicati ieri e che ha evidenziato un’inflazione in rallentamento al 4% anno su anno, ai minimi da marzo 2021, e un indice core che ha decelerato su base annua al +5,3%, mostrando una discesa dell’inflazione dal picco raggiunto nel 2022.

Tra i prossimi appuntamenti, domani la Banca popolare cinese dovrebbe tagliare il tasso di prestito a medio termine e la Bce annuncerà le proprie decisioni sul costo del denaro mentre venerdì la Banca del Giappone è attesa mantenere invariata la sua politica ultra-espansiva.

Sul fronte macro, nel frattempo, è emerso che ad aprile la produzione industriale nel Regno Unito ha registrato un calo dello 0,3% su base mensile, contro previsioni di una variazione negativa dello 0,1% e dopo il +0,7% di marzo. Su base annua, il dato ha mostrato una riduzione dell’1,9%, a fronte del -1,7% del consensus e dopo il -2% di marzo.

Nello stesso mese, la produzione manifatturiera ha riportato una riduzione dello 0,3% su base mensile, rispetto al -0,1% previsto dal consensus e a seguito del +0,7% di marzo. Su base annua, la variazione è negativa per lo 0,9%, mentre gli analisti si attendevano un calo dello 0,8% e rispetto il -1,3% di marzo.

Sempre ad aprile la bilancia commerciale del Regno Unito ha evidenziato un deficit di 1,518 miliardi di sterline, in miglioramento rispetto ai 2,995 miliardi di marzo (rivisto da -2,864 miliardi), a fronte del deficit di 3,7 miliardi del consensus.

Da monitorare, in mattinata, la produzione industriale dell’Eurozona e, nel pomeriggio, i prezzi alla produzione statunitensi.