Mercati asiatici – Positivi guidati da Hong Kong (+1,6%)

Seduta positiva per i principali indici asiatici dopo la chiusura a due velocità di Wall Street.

In Cina, Shanghai guadagna lo 0,5% e Shenzhen l’1%, ancora meglio Hong Kong (+1,6%). Più cauto invece il Giappone con Nikkei a +0,2% e Topix a +0,1%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha chiuso a +0,4%, lo S&P500 a +0,1% e il Dow Jones a -0,7%.

La People’s Bank of China ha tagliato il tasso di prestito a medio termine al fine di consentire alle banche di abbassare i tassi sui prestiti la prossima settimana, una mossa che si inserisce nell’ambito degli ampi tentativi di stimolo per sostenere la domanda immobiliare e interna del Paese asiatico.

Occhi nel contempo sulla Federal Reserve che ha deciso, come da attese, di mantenere i tassi di interesse al 5-5,25%, per permettere al Comitato di politica monetaria – spiega un comunicato diffuso dopo la fine della riunione – di valutare le informazioni in arrivo e le loro implicazioni.

Quasi tutti i governatori ritengono che altri rialzi dei tassi saranno necessari entro fine anno, con le nuove previsioni Fed che indicano che il costo del denaro aumenterà al 5,6% circa alla fine di quest’anno, anticipa Powell, “mezzo punto percentuale in più rispetto alle stime di marzo”. L’istituto si attende poi che i tassi scenderanno al 4,5% per fine 2024 e al 3,4% nel 2025.

Con riferimento all’inflazione, ancora al momento troppo elevata e ben al di sopra del target del 2%, le nuove stime prevedono che l’indice dei prezzi al consumo calerà al 3,2% a fine anno, al 2,5% nel 2024 e al 2,1% nel 2025.

Oggi pomeriggio sarà il turno della Bce e, domani, della Bank of Japan che dovrebbe mantenere invariata la sua politica ultra-espansiva.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende in area 1,082 mentre il dollaro/yen balza a quota 141,2, con la valuta giapponese ai minimi da novembre. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,5%) a 73,5 dollari e il Wti (+0,5%) a 68,6 dollari al barile.