Mercati – Previsto avvio debole per l’Europa dopo la Fed e in attesa della Bce

Attesa partenza debole per le borse europee con l’attenzione che resta concentrata sulle banche centrali.

Chiusura ieri perlopiù positiva a Wall Street con il Nasdaq in rialzo dello 0,4% e lo S&P500 dello 0,1%, in calo invece il Dow Jones (-0,7%).

Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a -0,05%, Shanghai viaggia a +0,6% mentre Hong Kong avanza del 1,7%.

Focus sulla Federal Reserve che ha deciso, come da attese, di mantenere i tassi di interesse al 5-5,25%, per permettere al Comitato di politica monetaria – spiega un comunicato diffuso dopo la fine della riunione – di valutare le informazioni in arrivo e le loro implicazioni.

Quasi tutti i governatori ritengono che altri rialzi dei tassi saranno necessari entro fine anno, con le nuove previsioni Fed che indicano che il costo del denaro aumenterà al 5,6% circa alla fine di quest’anno, anticipa Powell, “mezzo punto percentuale in più rispetto alle stime di marzo”. L’istituto si attende poi che i tassi scenderanno al 4,5% per fine 2024 e al 3,4% nel 2025.

Con riferimento all’inflazione, ancora al momento troppo elevata e ben al di sopra del target del 2%, le nuove stime prevedono che l’indice dei prezzi al consumo calerà al 3,2% a fine anno, al 2,5% nel 2024 e al 2,1% nel 2025.

Nel frattempo, la Banca Popolare Cinese ha tagliato il tasso di prestito a medio termine al fine di consentire alle banche di abbassare i tassi sui prestiti la prossima settimana, una mossa che si inserisce nell’ambito degli ampi tentativi di stimolo per sostenere la domanda immobiliare e interna del Paese asiatico.

I dati macro mostrano infatti che le vendite al dettaglio sono rallentate più del previsto a maggio, contribuendo alle preoccupazioni per un ulteriore rallentamento della Cina. Inoltre, anche la produzione industriale è stata inferiore ma ha soddisfatto le previsioni di consenso.

Sempre in tema di banche centrali, gli investitori attendono la decisione di politica monetaria della Banca centrale europea, che dovrebbe alzare il costo del denaro dello 0,25%, e la successiva conferenza stampa della presidente Christine Lagarde prevista per oggi.

Domani, invece, sarà il turno della Bank of Japan che dovrebbe mantenere invariata la sua politica ultra-espansiva.

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