Mercati – Eurolistini chiudono in ribasso, Piazza Affari -0,7%

Chiusura negativa per le borse europee, mentre i listini americani procedono misti, in scia alle decisioni di diverse banche centrali e sullo sfondo di una fitta agenda macro.

A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 27.410 punti, cedendo lo 0,7%, andamento simile al Cac 40 d Parigi (-0,8%), all’Ibex 35 di Madrid (-0,8%) e al Ftse 100 di Londra (-0,8%). Più moderato il calo del Dax di Francoforte (-0,2%).

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,6%, lo S&P 500 lo 0,1%, il Dow Jones cede lo 0,1%.

Giornata fitta di decisioni di politica monetaria, con rialzi oltre le attese da parte di banca centrale norvegese e Bank of England. Quest’ultima ha optato per un incremento del tasso ufficiale di 50 punti base al 5%, una decisione dettata dai dati sull’inflazione di ieri, che hanno evidenziato un indice CPI fermo a maggio all’8,7% anno su anno.

Diverso invece il caso della Banca nazionale svizzera, che di fronte a un’inflazione poco al di sopra del 2%, ha scelto di alzare il tasso di riferimento di 25 punti base all’1,75%, in linea con le attese.

Infine, la Banca centrale della Turchia, guidata dal nuovo governatore Hafize Gaye Erkan, ha aumentato il tasso di riferimento al 15%, al di sotto delle attese (20%) ma quasi il doppio rispetto al valore precedente (8,5%). Si tratta del primo rialzo da settembre 2020, e mette in moto una politica di austerità volta a contrastare l’elevata inflazione e riconquistare la fiducia della comunità finanziaria internazionale.

Oltreoceano, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito oggi al Senato la necessità di ulteriori rialzi dei tassi da qui a fine anno per contrastare un’inflazione a livelli ancora troppo alti, confermando quanto dichiarato ieri alla Camera.

Sul fronte macro, è emerso che nella settimana al 17 giugno le nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono risultate pari a 264mila, al di sopra delle attese (259mila) e in linea con il dato della settimana precedente, confermando i segnali di allentamento del mercato del lavoro americano.

Inoltre, il Leading Index del Conference Board statunitense ha registrato a maggio un calo dello 0,7%, in peggioramento rispetto ad aprile (-0,6%) ma al di sopra delle attese (-0,8%).

Nel Vecchio Continente, invece, è emerso dai dati preliminari che l’indice sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona a giugno si è attestato a -16,1 punti, in miglioramento rispetto al dato finale di maggio (-17,4 punti) e al di sopra del consensus (-17,0 punti).

Sul Forex l’euro/dollaro scende a 1,096, mentre il dollaro/yen sale a 142,8. Tra le materie prime, in forte calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-4,0%) a 74,0 dollari e il Wti (-4,4%) a 69,3 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 156 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,11%.

Tornando a Piazza Affari, bene Iveco Group (+2,7%), A2a (+1,4%), Pirelli (+0,4%) e Stmicroelectronics (+0,4%), mentre arretrano TIM (-2,8%), Saipem (-2,8%), Monte Paschi (-2,0%) e Mediobanca (-2,0%).