Mercati – Eurolistini proseguono in negativo, Piazza Affari perde lo 0,8%

Prosegue negativa la seduta delle borse europee, mentre gli indici di Wall Street scambiano poco mossi, con gli investitori che restano intenti a monitorare gli effetti delle mosse delle banche centrali e l’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib perde lo 0,8% a 27.379 punti, sottotono come il Cac 40 di Parigi (-1%), l’Ibex35 di Madrid (-1%), il Ftse 100 di Londra (-0,9%) e il Dax di Francoforte (-0,6%).

Oltreoceano, lo S&P500 e il Dow Jones viaggiano a -0,1% mentre il Nasdaq guadagna lo 0,3%.

L’attenzione resta concentrata sulla nuova testimonianza di Powell, oggi al Senato.

Il tutto dopo che ieri il governatore della Federal Reserve ha sottolineato la necessità di domare l’inflazione, aggiungendo che quasi tutti i partecipanti del Fomc si aspettano altri due aumenti dei tassi da un quarto di punto entro fine anno.

Powell ha inoltre sottolineato che, nel determinare l’entità di un eventuale rafforzamento della politica monetaria, verranno considerati fattori come l’effetto cumulativo delle misure adottate, i tempi con cui tali politiche influiscono sull’economia e sull’inflazione, nonché gli sviluppi economici e finanziari in corso.

Sempre in tema di politica monetaria, oggi la Banca d’Inghilterra ha alzato il tasso ufficiale di 50 punti base al 5%, con una maggioranza di 7 voti a favore e 2 contrari. Una decisione più “hawkish” del previsto, in quanto era atteso un aumento di soli 25 punti base al 4,75%.

L’incremento di 50 bp è stato senz’altro influenzato dalla lettura preoccupante sull’inflazione dello scorso maggio.

Secondo la banca centrale, però, l’inflazione dovrebbe diminuire nel corso dell’anno, principalmente a causa della riduzione dei prezzi dell’energia e dei beni di base. Per quanto riguarda l’inflazione da servizi, questa è prevista stabile dall’Istituto di Londra.

Tuttavia, il Comitato per la Politica Monetaria riconosce che la diminuzione generale dei prezzi potrebbe essere più difficile del previsto a causa di un mercato del lavoro forte e una domanda resiliente.

La banca centrale norvegese ha alzato il tasso sui depositi di 50 punti base al 3,75% mentre la Banca nazionale svizzera  ha realizzato il più piccolo aumento dei tassi d’interesse dall’inizio della stretta monetaria di un anno fa, con un incremento di un quarto di punto all’1,75%.

Infine, la Banca Centrale della Turchia, guidata dal nuovo governatore Hafize Gaye Erkan, ha adottato una politica di austerità per riconquistare la fiducia della comunità finanziaria internazionale e contrastare l’elevata inflazione, aumentando il tasso di interesse di riferimento al 15%, quasi il doppio del valore precedente dell’8,5%.

Questa mossa mira a stabilizzare l’inflazione, guidare il percorso verso la disinflazione e controllare le fluttuazioni dei prezzi.

Sul fronte macro, è intanto emersa una lettura preliminare di giugno dell’indice riguardante la fiducia dei consumatori dell’Eurozona a -16,1 punti, migliore del consensus (-17 punti) e della rilevazione finale di maggio a -17,4 punti.

Oltreoceano, si è rilevato per maggio un Leading Index del Conference Board sceso dello 0,7%, a fronte del -0,8% delle attese e del -0,6% di aprile.

Inoltre, l’agenda macro, ha visto, nella settimana che si è conclusa il 17 giugno, richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti pari a 264mila unità, un dato in linea con la rilevazione della settimana precedente (rivisto da 262mila unità) e superiore alle 259mila unità del consensus.

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro scende a quota 1,0979 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen risale a 142,26. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono in calo, con il Brent (-3%) a 74,78 dollari e il Wti (-3,1%) a 70,28 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 154 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,1%.

Tornando a Piazza Affari, salgono Iveco (+1%), A2A (+1%) e Inwit (+0,3%), mentre arretrano Saipem (-3,5%), Moncler (-2,6%), e Telecom (-2,1%).