Mercati – Listini europei in rosso a metà seduta, Milano -1%

Prosegue in rosso la seduta delle borse europee, in scia all’andamento dei principali futures di Wall Street, con l’attenzione ancora puntata sulle direttive delle banche centrali, in particolare dopo le dichiarazioni hawkish di Powell di ieri.

A Milano, il Ftse Mib cede l’1% a 27.325 punti, negativo come il Cac 40 di Parigi (-1,2%), l’Ibex 35 di Madrid (-1%), il Ftse 100 di Londra (-0,8%) e il Dax di Francoforte (-0,5%).

Il sentiment degli operatori è appesantito dalle dichiarazioni “hawkish” del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, il quale ha sottolineato che la tregua al rialzo dei tassi di giugno è stata solo temporanea, affermando che la banca centrale resta fermamente impegnata in un lungo percorso per riportare l’inflazione al target del 2%.

A dar seguito alle sue dichiarazioni, il chairman ha proseguito dichiarando che la maggioranza dei policymakers partecipanti al FOMC si aspetta altri due aumenti dei tassi di riferimento da 25 punti base ciascuno entro la fine dell’anno.

Ancora in primo piano il ruolo delle banche centrali, con la banca nazionale svizzera che ha aumentato il proprio principale tasso di riferimento di 0,25 punti percentuali portandolo all’1,75%, e non ha escluso ulteriori aumenti per stabilizzare la crescita dei prezzi nel medio termine.

Contestualmente, la banca centrale norvegese ha alzato inaspettatamente il proprio benchmark dal 3,25% al 3,75%, con gli operatori che si attendevano un rialzo di soli 25 punti base. L’istituto di Oslo ha precisato che ci potrebbe essere un nuovo incremento ad agosto.

Più tardi nel corso della giornata sarà il turno della Bank of England ad aumentare i propri tassi di interesse di almeno 25 punti base al 4,75% dopo che i dati sull’inflazione core nel Regno Unito, pubblicati mercoledì, hanno raggiunto il livello più alto dal 1992. Tuttavia, gli operatori hanno anche cominciato fortemente a scontare un rialzo di 50 punti base, prevedendo un picco del 6% all’inizio del 2024.

Infine, al di fuori del Vecchio Continente, gli investitori aspettano la riunione della banca centrale turca, nella quale il nuovo governatore Hafize Gaye Erkan dovrebbe effettuare una brusca inversione di tendenza rispetto alle politiche di bassi tassi perseguite dal presidente Erdogan, aumentando il proprio tasso di riferimento molto severamente, secondo gli analisti dall’8,5% al 20%.

Sul fronte macro, da monitorare nel pomeriggio, il Chicago Fed National Activity Index e il Leading Index statunitense di maggio, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e il dato preliminare della fiducia consumatori dell’Eurozona di giugno.

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro supera quota 1,1, mentre il dollaro/yen si attesta a  141,9. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-1,3%) a 76,1 dollari e il Wti (-1,3%) a 71,6 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale in area 163 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,08%.

Tornando a Piazza Affari, in denaro la seduta di Telecom (+0,9%), A2A e Banca Generali (+0,4%), e Iveco (+0,3%), mentre le vendite colpiscono soprattutto Moncler (-3,3%), Saipem (-2,1%), Hera (-2%) e Mediobanca (-1,7%).