Mercati asiatici – A due velocità guidati da Hong Kong (+1,7%)

Seduta a due velocità per i principali listini asiatici dopo la chiusura debole di Wall Street.

In Cina, Shanghai e Shenzhen guadagnano entrambe l’1,2%, ancora meglio Hong Kong (+1,7%). Giù invece il Giappone con Nikkei a -0,6% e Topix -0,4%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha segnato un calo dell’1,2%, lo S&P500 dello 0,4% mentre il Dow Jones ha resistito sulla parità.

Il premier cinese Li Qiang ha affermato che il governo adotterà misure più pratiche ed efficaci per aumentare la domanda e che si aspetta una crescita economica più rapida nel secondo trimestre. Avanza intanto lo yuan offshore dopo che la Banca popolare cinese ha fissato, per il secondo giorno consecutivo, un tasso medio più forte del previsto  a 7,2098 per dollaro.

In tema politica monetaria, tra gli investitori crescono le preoccupazioni che le banche centrali, determinate a contrastare l’inflazione, continueranno a spingere al rialzo i tassi con il rischio di mandare in recessione le economie più fragili. Svanite, intanto, oramai, le speranze  che la Fed taglierà il costo del denaro, già quest’anno, dopo che il presidente Jerome Powell ha avvertito, la scorsa settimana, che gli Stati Uniti potrebbero aver bisogno di uno o due aumenti aggiuntivi dei tassi nel 2023.

Sul fronte poi geopolitico, emerge qualche segnale positivo dalle relazioni USA-Cina dopo un report secondo cui il segretario al Tesoro americano Janet Yellen intende visitare Pechino all’inizio di luglio per intrattenere i primi colloqui economici di alto livello con il suo nuovo omologo cinese He Lifeng.

Per contro, l’amministrazione Biden avrebbe pronto un ordine esecutivo che regolerebbe e impedirebbe potenzialmente alcuni investimenti statunitensi in Cina.

Infine, restano monitorati gli sviluppi in Russia. In un discorso televisivo a tarda notte, Putin ha condannato i leader del gruppo mercenario Wagner come traditori di Mosca. Restano comunque poco chiari gli eventi del fine settimana e il destino del capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, che, secondo il Cremlino, aveva accettato di andare in Bielorussia ed evitare il processo.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a quota 1,092 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 143,6. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,9%) a 75 dollari e il Wti (+1%) a 70,1 dollari al barile.