Mercati – Eurolistini proseguono perlopiù in denaro, Piazza Affari la migliore (+1,1%)

Prosegue perlopiù positiva la seduta delle borse europee, così come quella degli indici di Wall Street, con gli investitori che restano intenti a monitorare le mosse dei banchieri centrali e i dati dell’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 1,1% a 27.968 punti, come il Cac 40 di Parigi (+0,5%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,3%) e il Dax di Francoforte (+0,01%), mentre flette il Ftse 100 di Londra (-0,3%).

Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,3%, seguito dallo SP500 (+0,1%) e dal Nasdaq +0,01%.

Ieri, al forum della Banca Centrale Europea di Sintra, Portogallo, si sono confrontati Christine Lagarde (BCE), Jerome Powell (Fed), Andrew Bailey (BoE) e Kazuo Ueda (BoJ).

Durante il panel, la Presidente dell’Eurotower ha ribadito che la politica monetaria della BCE continuerà a basarsi sui dati, in particolare sull’andamento dell’inflazione e dell’inflazione core, e che a luglio Francoforte aumenterà i tassi di 25 punti base.

L’affermazione della Lagarde è stata quindi ripresa dal Governatore della BoE, Bailey, il quale ha asserito che l’ultimo rialzo dei tassi della Banca Centrale Inglese, che ha portato i tassi di riferimento al 5%, è stato in funzione della resilienza del mercato del lavoro, che presentava una disoccupazione del 3,8%.

Invece, il Governatore della BoJ, Ueda, nonostante non preveda rialzi dei tassi a breve, ha evidenziato come l’inflazione sia tornata nel Paese del Sol Levante dopo anni di stagflazione.

Infine, Powell, numero uno della Fed, ha riaffermato che, se il mercato del lavoro e dunque i salari dovessero continuare ad essere così solidi e resistenti, è probabile che il FOMC voti per un’ulteriore restrizione della politica monetaria e quindi per due aumenti dei tassi di 25 punti base ciascuno entro la fine dell’anno.

Sempre il Presidente della Federal Reserve, questa mattina, a Madrid, sulla scia dei risultati degli stress test alle banche americane, nonché della crisi bancaria di SVB a marzo, ha dichiarato che persiste la necessità di rafforzare la supervisione e i vincoli legislativi riguardanti gli istituti di credito di medie dimensioni, ovvero che presentano una capitalizzazione inferiore ai 250 miliardi di dollari.

Dal lato macro, oggi la lettura finale del Pil annualizzato statunitense del primo trimestre 2023 ha mostrato un incremento del 2% su base trimestrale, superiore rispetto al +1,4% della stima degli analisti e al +1,3% della lettura precedente. Per quanto riguarda i consumi personali, il dato ha evidenziato un aumento del 4,2%, quindi al di sopra del consensus e della seconda lettura (entrambe +3,8%).

Inoltre, nella settimana che si è conclusa il 24 giugno, le richieste dei sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono risultate pari a 239mila unità, in calo rispetto alle 265mila unità del consensus e della rilevazione della settimana precedente (rivisto da 264mila unità).

Tornando nel Vecchio Continente, in Germania, la lettura preliminare di giugno dell’indice dei prezzi al consumo ha segnato un +0,3% su base mensile, superiore al consensus (+0,2%) e al -0,1% del dato finale di maggio.

Il dato su base annua ha evidenziato una crescita del 6,4%, oltre le attese degli analisti (+6,3%) e la lettura precedente (+6,1%).

Infine, l’indice armonizzato UE dei prezzi ha mostrato un aumento su base mensile dello 0,4%, in linea con le attese (maggio -0,2%). Su base annua, il dato ha segnato una crescita del 6,8%, in linea con il consensus, ma superiore al +6,3% della rilevazione precedente.

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro scende a quota 1,0869, al contrario del cambio tra il biglietto verde e lo yen, che sale a quota 144,78. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono in rialzo, con il Brent (+0,2%) a 74,38 dollari e il Wti (+0,2%) a 69,75 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 162 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,067%.

Tornando a Piazza Affari, bene Stellantis (+4,3%), Tenaris (+4,2%) e UniCredit (+3%), mentre arretrano Erg (-0,8%), Enel (-0,7%) e Hera (-0,7%).