Mercati – Listini europei perlopiù positivi a metà seduta, Milano +0,8%

Prosegue perlopiù positiva la seduta delle borse europee, in scia ai principali futures di Wall Street, con l’attenzione che resta sulle indicazioni provenienti dalle banche centrali e sull’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,8% a 27.849 punti, in denaro come il Cac 40 di Parigi (+0,5%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%), il Dax di Francoforte oscilla sulla parità (0,0%), mentre il Ftse 100 di Londra cede lo 0,2%.

Nella cornice del forum della Bce a Sintra, in Portogallo, i presidenti delle principali banche centrali hanno avvertito che potrebbero essere necessarie ulteriori azioni per portare l’inflazione verso il target del 2%, nonostante le previsioni di alcuni economisti abbiano ipotizzato che ulteriori aumenti dei tassi potrebbero innescare una recessione o una crisi finanziaria.

Il numero uno della Fed Jerome Powell ha dichiarato che nonostante la politica monetaria sia al momento restrittiva, potrebbe non esserlo ancora a sufficienza.

Il presidente della Bank of England, Andrew Bailey, ha affermato che l’ultimo rialzo dei tassi della BoE, che ha portato i tassi di riferimento al 5%, è stato influenzato da un livello di inflazione core particolarmente resiliente e dalla contrazione della forza lavoro nel Regno Unito a seguito della pandemia da coronavirus che ha spinto al rialzo la crescita dei salari e che potrebbe mantenere elevata la pressione sui prezzi.

Anche il governatore della Bank ok Japan, Kazuo Ueda, ha dichiarato che la crescita dei salari e dei prezzi sta riprendendo in Giappone dopo decenni di semi-stagnazione. Questo consentirebbe di considerare la prospettiva di abbandonare la loro politica monetaria “indulgente”.

La presidente dell’Eurotower, dopo aver indicato ieri un nuovo rialzo dei tassi a luglio, a meno di cambiamenti significativi nell’inflazione, ha ribadito che la politica monetaria della BCE continuerà a basarsi principalmente sull’andamento dell’inflazione core.

Sempre sul fronte banche centrali, la banca centrale svedese ha alzato il proprio tasso di interesse benchmark di 25 punti base al 3,75%, prevedendo un ulteriore ritocco al rialzo nel corso del 2023. L’istituto svedese ha sottolineato che l’inflazione è diminuita più del previsto in aprile e maggio, attestandosi al 6,7%, ma tale ridimensionamento è da imputare principalmente al calo dei prezzi dell’energia.

Sul fronte macro, si profila una giornata ricca di appuntamenti. Verranno infatti diffusi i dati sull’inflazione della Germania di giugno (preliminare) e, per gli Usa, il Pil finale del primo trimestre e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.

Nel frattempo, a giugno la lettura finale sulla fiducia dei consumatori nell’Eurozona, stilata dalla Commissione europea, si è attestata a -16,1 punti, in linea con la rilevazione preliminare. Il dato finale di maggio mostrava un valore di -17,4 punti.

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro risale in area 1,092 e il dollaro/yen scende a 144,4. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo, con il Brent (+0,1%) a 74,3 dollari e il Wti (+0,2%) a 69,7 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 166 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,02%.

Tornando a Piazza Affari, prosegue in denaro la seduta di Stellantis (+2,8%), Tenaris (+2,6%), Unicredit (+2,5%) e Banco Bpm (+2,3%), mentre le vendite colpiscono soprattutto Prysmian ed ERG (-0,4%), seguite da Campari ed Enel (-0,3%).