Il Cda di PRISMI ha approvato il bilancio 2022, che evidenzia, a livello consolidato, un Valore della produzione di 20,4 milioni, in aumento del 13% a/a, un andamento influenzato dal deconsolidamento del primo semestre 2021 della ex Wellnet.
A parità di perimetro, a livello proforma, l’incremento consolidato è stato dell’1% (sempre incluso l’apporto nel consolidato del secondo semestre delle tre nuove realtà, H2HCP +1,4 milioni, VOODOO +0,22 milioni e TFG +0,14 milioni a partire dal 30/6/21). Al 31/12/22 H2HCP contribuisce per 6,2 milioni, VOODOO per 0,429 milioni (TFG ha solo ricavi intercompany).
L’Ebitda del gruppo è pari a 0,3 milioni, in calo rispetto a 2,12 milioni del 2021 (-86%), portando la relativa incidenza dal 12% del 2021 all’1,5%. Il peggioramento è legato alla Capogruppo per il 64% e dovuto ad una maggiore incidenza dei costi per servizi. Per la parte residua è da addebitare all’andamento della società H2HCP a seguito della fusione per
incorporazione della ex Wellnet (circa -1 milione di Ebitda) per effetto della contrazione dei ricavi (full year ex Wellnet+H2HCP stand alone).
L’Ebitda proforma conferma la riduzione dell’86%, con un’incidenza dello stesso sul
valore della produzione dell’1,5% vs l’11% del 2021.
L’Ebit consolidato è negativo per 8,7 milioni, valore che si confronta con -4 milioni del 2021, scontando soprattutto l’accantonamento a fondo svalutazione crediti per circa 3,2 milioni, la svalutazione del credito per imposte anticipate su perdite fiscali per 1,86 milioni, a seguito proiezioni economico finanziarie di cui al Piano Industriale 2023-2027, la svalutazione dell’avviamento su H2HCp per 1,36 milioni (azzerandolo) e l’accantonamento al fondo rischi da consolidamento per 0,86 milioni (sempre per H2HCP) a seguito dell’impairment test sulla partecipazione H2HCP.
L’Ebt del gruppo è negativo per circa 11,1 milioni vs un deficit di 6,8 milioni nel 2021, dopo aver contabilizzato oneri finanziari netti per 2,25 milioni,
La perdita netta dell’esercizio sale a 10,4 milioni da 6,1 milioni del 2021.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si esprime in 19,3 milioni vs 17,5
milioni a fine anno 2021; secondo applicazione della delibera CONSOB, che recepisce anche lo scaduto e le rateizzazioni erariali e previdenziali, il debito netto è pari a 37,1 milioni vs 32,6 milioni del 2021.
Il Patrimonio netto consolidato risulta negativo per – 4,1 milioni rispetto a 2,5 milioni a fine anno 2021.
Ad inizio 2023, la Società non è rientrata nei parametri di stabilità previsti dal nuovo
Codice della Crisi d’Impresa, in particolare per effetto della dinamica dell’esposizione nei confronti dell’Erario/Previdenza e dello scaduto fornitori, come anche rilevato dal Collegio Sindacale.
Rispetto ad alcuni Bond nei mesi di aprile 2023 e maggio 2023 non sono state pagate
le relative cedole a scadenza, ma ad oggi il pagamento delle cedole a scadenze di tutti i
bond è stato ripristinato.
Al fine di fronteggiare al meglio la situazione venutasi a creare, gli amministratori si sono prontamente attivati sulle seguenti due direttrici:
• La predisposizione di un nuovo Piano Industriale in grado di risanare la Società
• L’avvio di contatti con Investitori ai fini dello sviluppo di una manovra finanziaria di sostegno a tale Piano Industriale.
Entrambe le azioni hanno avuto esiti positivi.
###
Resta sempre aggiornato sul tuo titolo preferito, apri l'Insight dedicato a PRISMI