Mercati asiatici – Seduta mista bene la Cina, cauti Hong Kong e Giappone

Seduta mista per i principali listini asiatici dopo la chiusura in denaro di Wall Street.

In Cina, Shanghai segna +0,7% e Shenzhen +1,1%, mentre Hong Kong cede lo 0,2%. In Giappone, Nikkei e Topix in flessione rispettivamente dello 0,1% e dello 0,3%.

Oltreoceano, il Dow Jones è salito dello 0,8%, lo S&P500 dello 0,4% mentre il Nasdaq ha chiuso praticamente invariato.

Gli investitori restano intenti a monitorare le mosse dei banchieri centrali e i dati dell’agenda macroeconomica.

Su quest’ultimo fronte, in particolare, i dati dell’indice dei responsabili degli acquisti dalla Cina venerdì hanno sottolineato la preoccupazione che l’economia stia perdendo forza, rafforzando le richieste di un maggiore sostegno politico.

Secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di statistica di Pechino, infatti, l’indice Pmi manifatturiero cinese nel mese di giugno si è attestato a 49 punti dopo i 48,8 punti di maggio. Il dato è risultato in linea col consensus.

La China Federation of Logistics and Purchasing, in collaborazione con l’Ufficio nazionale di statistica, ha reso noto che l’indice Pmi non manifatturiero, calcolato prevalentemente su costruzioni e servizi, è sceso a 53,2 punti dai 54,5 punti di maggio (consensus 53,5 punti).

In Giappone, invece, secondo i dati diffusi dal ministero di Affari Interni e Comunicazione, a giugno l’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è aumentato del 3,1% annuo, inferiore rispetto alla rilevazione di maggio (+3,2%) e alle attese degli analisti +3,4%. L’inflazione core ha riportato una variazione positiva del 3,2% su base annua, inferiore al +3,4% del consensus e al dato precedente (+3,1% rivisto da +3,2%).

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla in area 1,087 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen cala a 144,5. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,03%) a 74,5 dollari e il Wti (-0,1%) a 69,8 dollari al barile.