Mercati USA – Avvio tonico, Nasdaq +1% e S&P 500 +0,8%

Avvio in rialzo a Wall Street, sullo sfondo di una fitta agenda macroeconomica.

Nel dettaglio, dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq guadagna l’1%, lo S&P 500 lo 0,8%, il Dow Jones lo 0,7%.

Fitta agenda macro nella giornata odierna dopo i dati di ieri sul PIL (+2% t/t) e sulle richieste di disoccupazione, i quali hanno evidenziato un’economia e un mercato del lavoro negli Stati Uniti più resilienti del previsto. Dati che rafforzano le aspettative degli investitori di due ulteriori strette monetarie da parte della Fed da qui alla fine del 2023, anche e soprattutto alla luce delle dichiarazioni recenti di Powell.

Il deflatore PCE, una delle misure più importanti per la Fed al fine di misurare le pressioni inflazionistiche, ha registrato un aumento del 3,8% su base annua a maggio, in linea con le attese, rallentando rispetto al +4,3% del mese precedente; anche il dato core ha visto un miglioramento, pur moderato, passando al +4,6% dal +4,7% di aprile, a fronte delle attese che davano il dato stabile.

Su base mensile, il deflatore PCE ha registrato, in linea con le attese, un aumento dello 0,1%, in rallentamento rispetto al +0,4% del mese scorso; il dato core è invece sceso, sempre in linea con il consensus, dal +0,4% al +0,3%.

Per quanto riguarda il reddito personale, a maggio è emersa una crescita dello 0,4% su base mensile, al di sopra delle attese (+0,3%) e del dato di aprile (+0,3%, rivisto da +0,4%).

La spesa personale, invece, ha visto un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente, al di sotto delle attese (+0,2%) e del dato di aprile (+0,6%, rivisto da +0,8%).

Sono inoltre attesi oggi il dato di giugno sull’indice PMI di Chicago e la rilevazione finale sul Sentiment dell’Università del Michigan, che dovrebbe confermare il dato preliminare.

Intanto sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,091, mentre il dollaro/yen scende a 144,5. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,6%) a 74,9 dollari e il Wti (+0,7%) a 70,3 dollari.

Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni salgono rispettivamente al 4,88% e 3,85%.