Mercati asiatici – Seduta mista dopo la decisione a sorpresa della Reserve Bank of Australia

Seduta mista per i principali listini asiatici dopo la chiusura poco mossa di Wall Street.

In Cina, Shanghai segna -0,3% e Shenzhen 0,0%, in flessione anche Hong Kong a -0,1%, mentre fa peggio il Giappone con Nikkei a -1,1% e Topix a -0,7%.

Oltreoceano, il Dow Jones chiude invariato, il Nasdaq (+0,2%) e lo S&P500 (+0,1%). Oggi Wall Street resterà chiusa per celebrare l’Independence Day.

Sul fronte delle banche centrali, la Reserve Bank of Australia ha mantenuto invariati i tassi di interesse al 4,1%, contro le aspettative del mercato per un aumento di 25 punti base.

Il board della banca australiana ha affermato di aver bisogno di più tempo per valutare l’impatto degli aumenti passati, pur lasciando la porta aperta a futuri incrementi dato che l’inflazione è ancora troppo alta e lo rimarrà ancora per qualche tempo.

Si fa più serrata la guerra commerciale sulla tecnologia tra la Cina e l’Occidente. Pechino, infatti, ha imposto restrizioni sull’esportazione di due metalli cruciali per costruire alcune parti nell’industria dei semiconduttori, delle telecomunicazioni e dei veicoli elettrici. Il gallio e il germanio saranno soggetti a controlli sulle esportazioni intesi a proteggere la sicurezza nazionale cinese a partire dal 1° agosto.

Gli esportatori dovranno richiedere le licenze al ministero se vogliono iniziare o continuare a spedire i due metalli fuori dal Paese e devono riportare i dettagli degli acquirenti esteri e le loro richieste.

Infine, cresce l’attesa per la visita di Janet Yellen, a Pechino, in programma dal 6 al 9 luglio, dove il segretario al Tesoro degli Stati Uniti incontrerà alti funzionari del governo cinese nel tentativo di riallacciare i rapporti dopo le ultime tensioni.

Sul forex, l’euro/dollaro viaggia stabile in area 1,091 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 144,4. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,5%) a 75,1 dollari e il Wti (+0,5%) a 70,2 dollari al barile.