Mercati – Eurolistini in negativo, Piazza Affari arretra a -0,5%

Prosegue negativa la seduta delle borse europee, e gli indici di Wall Street aprono in rosso, con gli investitori che restano intenti a monitorare le mosse delle banche centrali e l’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib perde lo 0,5% a 28.229 punti, negativo come l’Ibex35 di Madrid (-0,9%), il Cac 40 di Parigi (-0,8%), il Ftse 100 di Londra (-0,8%) e il Dax di Francoforte (-0,7%).

Oltreoceano, il Dow Jones perde lo 0,3%, seguito dallo S&P500 (-0,2%) e dal Nasdaq (-0,04%).

Focus principale sui verbali dell’ultima riunione della Fed, attesi in serata, con gli operatori intenti a trarre maggiori indicazioni sul meeting del Federal Open Market Committee.

Lo scorso 14 giugno, il FOMC ha messo in pausa i rialzi dei tassi di interesse dopo 10 aumenti consecutivi nell’arco di 15 mesi, e, allo stesso tempo, ha previsto due possibili incrementi da 25 punti base l’uno entro la fine di quest’anno. Tale mossa non ha fatto che confondere gli investitori, che ora sono alla ricerca di risposte.

Per ora, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato che i funzionari della banca centrale volevano più tempo per valutare i dati economici alla luce sia delle continue strette monetarie sia fallimenti bancari

Prima della prossima riunione, che si terrà il 25 e il 26 luglio, la Fed riceverà due rapporti economici fondamentali: il rapporto sull’occupazione di giugno (questo venerdì) e i dati sui prezzi al consumo, sempre di giugno (il 12 luglio).

Continuando sul lato macro, l’economia cinese continua a deludere i gestori, con il Pmi composito di giugno in discesa a 52,5 punti, dai 55,6 punti di maggio. A calare è anche l’indicatore relativo al settore dei servizi, che nello stesso mese si è attestato a 53,9 punti rispetto ai 57,1 punti del mese precedente.

Pure l’Italia, dove il Pmi composito di giugno ha segnato i 49,7 punti contro i 52 del mese precedente, non brilla. Infatti, la discesa del dato, poco al di sotto dei 50 punti, indica una lieve sfiducia dei responsabili agli acquisti sul futuro dell’economia del Paese.

Lo stesso trend, ormai decrescente da fine aprile, è stato seguito dal Pmi servizi di giugno, che si è contratto a 52,2 punti, segnando una dato inferiore sia ai 54 punti di maggio sia ai 53,1 punti del consensus.

Sempre a giugno, il Pmi composito dell’Eurozona si è sceso a 49,9 punti, disattendendo le stime degli analisti e il dato preliminare, entrambi a 50,3 punti.

Lo stesso è valso per il Pmi servizi, che, con i suoi 52 punti, si è attestato al di sotto del consensus e della rilevazione preliminare (52,4 punti entrambi).

Infine, buone notizie dai prezzi alla produzione nell’area euro, che a maggio sono diminuiti dell’1,5% su base annua, dopo un +0,9% ad aprile e rispetto al consensus del -1,3%. Si tratta infatti del primo mese di contrazione del PPI da dicembre 2020, trainata da un significativo calo dei costi dei beni energetici (-13,3%) e intermedi (-1,5%).

Dal lato geopolitico, gli occhi sono volti alla guerra commerciale tra USA e Cina, al cui centro vi è il controllo della fornitura globale di microchip e terre rare.

In questo contesto, Janet Yellen, Segretaria del Tesoro degli Stati Uniti, è attesa domani a Pechino, dove, nei tre giorni di permanenza, avrà probabilmente l’occasione di incontrare la sua controparte cinese, il Ministro e Vice Premier He Lifeng, da lungo tempo stretto confidente di Xi Jinping. La speranza di molti policy-maker è che l’ex Presidente della Fed riesca ad appianare le tensioni e le rivalità tra le due super potenze.

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro sale a quota 1,0890, al contrario del cambio tra il biglietto verde e lo yen, che si scende a quota 144,26. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono in rialzo, con il Brent (+0,2%) a 76,43 dollari e il Wti (+2,5%) a 71,56 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 164 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,136%.

Tornando a Piazza Affari, bene Diasorin (+1,5%), Saipem (+1,5%) e Leonardo (+1,3%), mentre arretrano Fineco (-2%), Hera (-1,8%) e Generali (-1,8%).