Mercati – Eurolistini peggiorano con Wall Street, a Milano (-2%) in netta controtendenza Fineco (+6,4%)

Peggiora la seduta delle borse europee, con l’andamento in rosso di Wall Street, mentre gli investitori restano intenti a valutare le mosse delle banche centrali e a monitorare l’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib perde il 2% a 27.630 punti, negativo come il Cac 40 di Parigi (-2,7%), il Dax di Francoforte (-2%), il Ftse 100 di Londra (-1,9%) e l’Ibex35 di Madrid (-1,5%).

Oltreoceano, il Nasdaq cede 1,1%, lo S&P500 e il Dow Jones, entrambi l’1%.

Le minute della riunione relative alla riunione del FOMC del 13-14 giugno scorsi hanno rivelato che la maggior parte dei membri della Commissione si aspettava un rialzo dei tassi di interesse di ulteriori 50 punti base entro la fine dell’anno.

I verbali pubblicati ieri non hanno offerto nulla agli investitori per dissipare le aspettative  su un possibile rialzo dei tassi di riferimento al prossimo meeting della Fed, il 26 e il 27 luglio. Anzi, hanno evidenziato come, tra i 18 banchieri votanti e non votanti, alcuni sarebbero stati propensi a incrementare i tassi di interesse sin da metà giugno scorso, basandosi sulla resistenza (parola ripetuta 11 volte durante l’assemblea) dell’economia americana e sulla vischiosità dell’inflazione.

Oggi, secondo CME Group, gli investitori nei mercati dei futures sui tassi di interesse vedono una probabilità dell’88% che la Fed possa alzare i tassi a un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5%, massimo da 22 anni.

Infine, il FOMC ritiene che gli Stati Uniti possano anche evitare la recessione entro la fine dell’anno, a causa della forza del mercato del lavoro e della spesa dei consumatori.

Dal lato macro, sono intanto emersi PMI servizi e composito finali di giugno oltre preliminari e consensus a 54,4 e 53,2 punti.

Nella settimana che si è conclusa il 1° luglio, le richieste di sussidi di disoccupazione negli USA sono risultate pari a 248mila unità, dato superiore rispetto alle 245mila unità del consensus e alle 236mila della rilevazione della settimana precedente (rivisto da 239mila unità).

La stima ADP National Employment Report sul mondo del lavoro negli Usa ha evidenziato a giugno un valore di 497mila nuovi posti di lavoro, ben al di sopra dell’incremento di 225mila unità previsto dagli analisti e dell’aumento di 267mila unità nel mese precedente (rivisto da 278mila unità).

Tornando al Vecchio Continente, in Germania, a maggio, gli ordini di fabbrica hanno registrato un deciso aumento su base mensile del 6,4%, contro il +1% stimato dagli analisti e dopo il +0,2% di aprile (rivisto da -0,4%). Su base annua, e corretti per l’effetto calendario, gli ordini evidenziano una contrazione del 4,3% (consensus -9,7%) dopo il -9,3% del mese precedente (rivisto da -9,9%).

Anche il dato di maggio delle vendite al dettaglio nell’Eurozona ha segnato un calo del 2,9% su base annua, in linea con la rilevazione di aprile (rivisto da -2,6%) e al di sotto del consensus (-2,7%). Su base mensile, il dato ha evidenziato una variazione, in linea con quello di aprile, e al di sotto delle attese (+0,2%).

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro sale a quota 1,0873, al contrario del cambio tra il biglietto verde e lo yen, che scende a quota 144,22. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono in calo, con il Brent (-0,6%) a 76,20 dollari e il Wti (-0,5%) a 71,39 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 167 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,319%.

Tornando a Piazza Affari, corre Fineco (+6,3%), in decisa controtendenza e tra i pochi positivi del principale indice milanese, dopo i dati sulla raccolta netta di giugno, Saipem (+0,6%) e Unipol (+0,1%), mentre arretrano, in particolare, Stm (-4,2%), Amplifon (-3,9%) e MPS (-3,3%).