Dominano le vendite sui principali listini asiatici in scia alla chiusura sottotono di Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,1% e lo 0,4%, deboli come Hong Kong (-0,7%) e il Giappone con Nikkei a -1% e Topix a -0,8%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha segnato un calo dell’1,1%, lo S&P500 e il Nasdaq dello 0,8%.
Il sentiment resta appesantito dai timori legati all’inflazione e dalle aspettative di nuove strette monetarie alla luce dei toni hawkish emersi dagli ultimi verbali della Federal Reserve e dei recenti dati occupazionali statunitensi che hanno confermato la resilienza del mercato del lavoro a stelle e strisce.
La stima ADP National Employment Report sul mondo del lavoro negli Usa, diffusa ieri, ha infatti evidenziato, per giugno, 497mila nuovi posti di lavoro, il maggior aumento in oltre un anno, ben al di sopra dell’incremento di 225mila unità previsto dagli analisti e di 267mila unità del mese precedente (rivisto da 278mila unità).
Cresce intanto l’attesa per la pubblicazione, oggi pomeriggio, del job report Usa che dovrebbe fornire ulteriori spunti utili a prevedere la futura traiettoria della politica monetaria della Federal Reserve.
Il presidente della Fed di Dallas, Lorie Logan, ha nel frattempo espresso le sue preoccupazioni sul fatto che l’inflazione sia ancora troppo alta e che sia necessario un ulteriore inasprimento.
I mercati scontano oramai quasi completamente un aumento dei tassi di interesse di un quarto di punto entro il 26 luglio e una crescente probabilità di un ulteriore ritocco entro la fine dell’anno. Previsioni che rafforzano le aspettative su una politica monetaria più restrittiva a livello globale con le banche centrali costantemente impegnate nel contrasto all’inflazione.
Contribuiscono invece a sostenere il sentiment le parole del premier cinese Li Qiang che ha promesso di mettere in campo una serie di misure per rafforzare la ripresa dell’economia dalla pandemia.
Resta nel contempo l’attenzione sui segnali di disgelo politico-commerciale tra Usa e Cina con il proseguimento della visita a Pechino, fino al 9 luglio, del segretario al Tesoro statunitense, Janet Yellen.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a quota 1,09 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende in area 143,5. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,5%) a 76,9 dollari e il Wti (+0,6%) a 72,2 dollari al barile.