Mercati asiatici – Seduta mista dopo i dati sull’inflazione in Cina

Seduta mista per i principali listini asiatici in scia alla chiusura in calo venerdì di Wall Street.

Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,1% e lo 0,2%, Hong Kong avanza dello 0,4%. Debole invece il Giappone con Nikkei a -0,6% e Topix a -0,5%.

Venerdì, oltreoceano, il Nasdaq ha ceduto lo 0,1%, lo S&P500 lo 0,3% ed il Dow Jones lo 0,6%.

Sul sentiment hanno pesato i rischi di deflazione in Cina dopo gli ultimi dati macro provenienti da Pechini.

L’Istituto nazionale di statistica cinese ha riportato infatti che nel mese di giugno i prezzi al consumo (CPI) hanno segnato una crescita nulla su base annua, al di sotto della stima degli analisti e del dato di maggio, entrambi a +0,2%.

Nello stesso mese, invece, i prezzi alla produzione (PPI) sono calati su base tendenziale del 5,4% più del consensus (-5%) e dopo il -4,6% della lettura precedente.

Gli operatori nel frattempo si preparano a leggere una serie di dati sull’inflazione statunitense in uscita mercoledì e giovedì.

C’è attesa anche per i discorsi di diversi funzionari della Federal Reserve questa settimana, tra cui il presidente di Minneapolis Neel Kashkari, il presidente di Cleveland Loretta Mester, il presidente di San Francisco Mary Daly e il governatore Christopher Waller. La Fed pubblicherà anche il suo Beige Book mercoledì.

Sul fronte internazionale, durante il fine settimana il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen, in visita in Cina, ha dichiarato che l’amministrazione Biden non esclude ancora il rischio di una recessione negli Stati Uniti, anche con un mercato del lavoro forte.

Per quanto riguarda la Cina, Yellen ha avvertito che Washington e i suoi alleati combatteranno contro le «pratiche economiche sleali» mentre chiedono riforme di mercato nella seconda economia più grande del mondo.

Sul forex, l’euro/dollaro in calo a quota 1,095 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale in area 142,5. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,7%) a 77,9 dollari e il Wti (-0,7%) a 73,3 dollari al barile.