MERCATI USA – Finale di settimana incerto

Wall Street attende il dato sull’andamento del mercato del lavoro del mese di giugno per prendere, ma invano, una direzione definitiva nell’ultima seduta della scorsa ottava. Il risultato, apparentemente deludente in quanto le nuove busta paga sono risultate al livello più basso dal dicembre 2020, ha lanciato inizialmente gli indici azionari domestici che lo hanno interpretato come un segnale di rallentamento nella politica di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve.

A due ore dal termine della seduta, i tre listini principali arrivavano a guadagnare oltre mezzo punto percentuale incremento, che poi annullavano in chiusura chiudendo sui minimi intraday.

Il bilancio definitivo si conclude con il Nasdaq che cede un decimo di punto percentuale, lo S&P500 tre ed il Dow Jones sei.

In completa controtendenza invece il Russell 2000 che avanza del 1,2%.

In evidenza il comparto delle auto elettriche con Rivian e Lucid, le due concorrenti di Tesla, che guadagnano rispettivamente il quattordici ed il cinque per cento. Brillante anche il settore delle esplorazioni petrolifere con Halliburton e Schlumberger che guadagnano entrambe intorno agli otto punti percentuali.

VIX in calo del quattro per cento a 14,65 punti.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti non fermano la corsa rialzista con il Tbond che avanza di altri due punti base al 4,07%.

Tra le materie prime il petrolio avanza di quasi tre punti percentuali sfiorando i 74 dollari al barile.

Avanzano anche tutti i metalli preziosi i quali risentono della dichiarazione dei BRICS di agganciare la loro prossima moneta all’oro il quale avanza di quasi un punto percentuale, mentre l’argento di oltre il doppio.

Sul mercato valutario il dollaro cede quasi un‘intera figura nei confronti della moneta unica scivolando a quota 1,097.