Seduta perlopiù positiva per i principali listini asiatici dopo la chiusura in rialzo di Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,4% e lo 0,5%, ancora meglio Hong Kong che avanza dell’1,4%. Giappone invece a due velocità con Nikkei a +0,2% e Topix a -0,2%.
Oltreoceano, il Dow Jones è salito dello 0,6%, lo S&P500 e il Nasdaq entrambi dello 0,2%.
Il sentiment beneficia della decisione della Cina di intensificare gli sforzi a sostegno del proprio settore immobiliare in difficoltà, alimentando l’aspettativa che arriveranno ulteriori aiuti.
Due autorità di regolamentazione del Paese asiatico hanno aumentato la pressione sugli istituti finanziari perché vengano estesi i prestiti in essere, cui si aggiunge la probabile adozione di maggiori politiche di supporto alle proprietà, unitamente a misure per aumentare la fiducia delle imprese.
Gli operatori hanno nel contempo soppesato le dichiarazioni di una serie di funzionari della Federal Reserve in attesa dei dati sull’indice dei prezzi al consumo, in agenda domani e che dovrebbero fornire nuovi spunti utili a determinare la futura traiettoria dei tassi d’interesse negli Usa.
Tra gli interventi, i policy maker della Fed, Michael Barr, Mary Daly e Loretta Mester hanno affermato che la banca centrale dovrà inasprire ulteriormente la propria politica monetaria, quest’anno, per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%.
Infine, lo sguardo ha iniziato già a focalizzarsi sulla stagione delle trimestrali che venerdì entrerà nel vivo con la pubblicazione dei conti da parte, tra gli altri, di JPMorgan, Citigroup e Wells Fargo.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a quota 1,101 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende in area 140,8. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 78 dollari e il Wti (+0,5%) a 73,4 dollari al barile.