Mercati asiatici – Tonici guidati da Hong Kong (+2,4%)

Seduta tonica per i principali listini asiatici in scia alla chiusura positiva di Wall Street.

Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente l’1,2 e l’1,3%, ancora meglio Hong Kong che avanza del 2,4%. In Giappone, Nikkei a +1,5% e Topix a +1%.

Oltreoceano, il Nasdaq è salito dell’1,2%, lo S&P500 dello 0,7% e il Dow Jones dello 0,3%.

Il sentiment beneficia del raffreddamento dell’inflazione statunitense, rafforzando l’aspettativa che il ciclo di strette monetarie della Federal Reserve stia per concludersi.

L’indice dei prezzi al consumo a stelle e strisce di giugno è infatti sceso al 3% su base annua rispetto al 4% di maggio. Il core rate, ossia una misura depurata delle componenti più volatili quali cibo ed energia, è scesa al 4,8% a/a, ai minimi dal 2021.

Alla luce di questi dati, mentre gli operatori prevedono che la Federal Reserve procederà con un altro rialzo dei tassi questo mese, si riduce la probabilità di successivi aumenti.

A sostenere la fiducia degli investitori contribuisce anche la notizia che il premier cinese Li Qiang ha incontrato gli alti dirigenti delle principali aziende tecnologiche del paese, alimentando ulteriormente l’ottimismo che il governo stia per porre fine alla repressione nei confronti del settore in un contesto di indebolimento dell’economia.

Nel frattempo, sul lato macroeconomico cinese, sono emerse esportazioni ed importazioni calate oltre le attese, su base annua, rispettivamente del 12,4 e del 6,8%, deboli dati commerciali che potrebbero intensificare le richieste di un maggiore sostegno politico all’economia del gigante asiatico.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a quota 1,114 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 138,7. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 80,3 dollari e il Wti (+0,2%) a 75,9 dollari al barile.