Mercati – Partenza cauta per il Vecchio Continente, Piazza Affari a +0,2%

Avvio misto per le borse europee con l’attenzione degli investitori che resta in particolare sull’agenda macroeconomica

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 28.614 punti, positivo come il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), flettono invece il Dax di Francoforte (-0,05%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).

Il sentiment è sostenuto dal dato sull’inflazione di giugno negli Stati Uniti, in netto calo ed oltre le attese.

Questo è quanto emerso dai dati CPI che hanno evidenziato un aumento dei prezzi al consumo del 3,0% su base annua, in seguito al +4,0% di maggio e a fronte del +3,1% atteso. Su base mensile, il dato ha registrato un aumento dello 0,2%, anch’esso al di sotto delle previsioni (+0,3%), a fronte del +0,1% del mese precedente.

Buone notizie anche dall’indice core, la misura che prescinde da variabili volatili quali cibo ed energia, sceso oltre le attese (+5,0%) al 4,8% su base annua dal 5,3% del mese scorso. Rallentamento anche del dato mensile, sceso oltre previsioni (+0,3%) allo 0,2% dal +0,4% di maggio.

L’inflazione core si era rivelata resiliente fino ad ora, rimanendo a livelli poco al di sotto di quelli di inizio anno, portando la Fed ad indicare due ulteriori rialzi dei tassi da qui a fine anno. Dato ormai per certo un nuovo incremento al prossimo meeting FOMC, tali dati sull’inflazione alimenteranno l’ottimismo che tale stretta possa in realtà diventare l’ultima.

Sempre sul fronte macro, in Cina, a giugno la bilancia commerciale ha registrato un saldo positivo di 70,62 miliardi di dollari, in aumento rispetto al surplus di 65,79 miliardi di maggio (rivisto da 65,81 miliardi) ma inferiore al dato stimato dagli analisti (surplus di 74,90 miliardi).

Nel dettaglio, le esportazioni su base annua sono scese del 12,4%, a fronte del -10% stimato dagli analisti e dopo il -7,5% del mese precedente. Le importazioni hanno registrato una flessione del 6,8% rispetto al -4,1% previsto e al -4,5% della rilevazione precedente.

I deboli dati commerciali potrebbero rafforzare la richiesta di un maggiore sostegno politico all’economia cinese.

Nel Regno Unito, invece, a maggio la produzione industriale ha registrato un calo dello 0,6% su base mensile, al di sotto del consensus (-0,4%) e del dato di aprile (-0,2%, rivisto da -0,3%). Su base annua, il dato mostra una riduzione del 2,3%%, in linea con le attese e in peggioramento rispetto al -1,6% del mese precedente (rivisto da -1,9%).

Sempre a maggio la produzione manifatturiera ha riportato un calo dello 0,2% su base mensile, meno pronunciato del previsto (-0,5%), dopo il -0,1% di aprile (rivisto da -0,3%). Su base annua, la variazione è negativa per l’1,2%, a fronte del -1,7% del consensus e del -0,6% del mese precedente (rivisto da -0,9%).

Infine, lo sguardo ha iniziato già a focalizzarsi sulla stagione delle trimestrali che venerdì entrerà nel vivo con la pubblicazione dei conti da parte, tra gli altri, di JPMorgan, Citigroup e Wells Fargo.

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro risale a quota 1,115 mentre il dollaro/yen scende a 138,3. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 80,3 dollari e il Wti (+0,3%) a 75,9 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 171 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,21%.

Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Moncler (+1%), Azimut (+0,7%), Recordati (+0,6%) e Inwit (+0,5%), mentre arretrano in particolare CNH (-1,1%) e Leonardo (-0,6%).