Mercati asiatici – Seduta positiva, in controtendenza il Giappone

Seduta positiva per i principali listini asiatici, orfani della Nuova Zelanda chiusa per festività, in scia alla chiusura in denaro di Wall Street.

Shanghai e Shenzhen guadagnano entrambi lo 0,1%, fa meglio Hong Kong che avanza del 0,3%. In controtendenza il Giappone, con Nikkei a -0,1% e Topix a -0,2%.

Oltreoceano, il Nasdaq è salito dell’1,6%, lo S&P500 dello 0,9% e il Dow Jones dello 0,1%.

Il sentiment beneficia del raffreddamento dell’inflazione statunitense, rafforzando l’aspettativa che il ciclo di strette monetarie della Federal Reserve stia per concludersi.

A ciò si aggiunge l’ottimismo riguardo a maggiori sforzi per sostenere l’economia cinese promessi dalle autorità di Pechino.

Inoltre, il vice governatore della Banca popolare cinese, Liu Guoqiang, ha affermato che il Paese non vede deflazione e non ci sono rischi deflazionistici nella seconda metà del 2023. Liu ha aggiunto che i prezzi potrebbero diminuire a luglio prima di rimbalzare ad agosto e che la Banca centrale dispone di ampi strumenti politici e si impegna a intensificare le correzioni «anticicliche».

Ora i mercati attendono la pubblicazione del Pil cinese del secondo trimestre la prossima settimana, con le stime di Pechino secondo cui la crescita potrebbe espandersi più rapidamente di quella del trimestre precedente.

Sempre in tema di banche centrali, Hideo Hayakawa, ex direttore esecutivo della banca centrale del Giappone, ha dichiarato che l’istituto probabilmente adeguerà il suo programma di controllo della curva dei rendimenti durante la riunione politica di questo mese poiché l’inflazione è più forte del previsto.

Intanto, dall’agenda macro è emerso che a maggio il dato finale sulla produzione industriale in Giappone ha registrato un calo del 2,2% su base mensile, al di sotto del dato preliminare (-1,6%). Su base annua, il dato ha segnato un aumento del 4,2%, a fronte del +4,7% del preliminare. Ad aprile il dato aveva evidenziato un aumento dello 0,7% su base mensile e un calo dello 0,7% su base annua.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla in area 1,122 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 138,1. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,3%) a 81,1 dollari e il Wti (-0,2%) a 76,8 dollari al barile.