La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ha concesso al Gruppo Hera un finanziamento da 460 milioni per accelerare la transizione green sui territori serviti.
Attraverso il prestito, la Banca dell’Unione Europea ha scelto di finanziare oltre 60 progettualità della multiutility allineate alla Tassonomia europea che, rispondendo anche agli obiettivi fissati dall’Agenda Globale ONU al 2030, accompagneranno le comunità servite dal Gruppo Hera verso una transizione green fortemente legata al tessuto sociale e industriale.
Il valore complessivo di questi investimenti, pari a oltre 800 milioni di euro e già previsti dalla multiutility nel piano industriale 2022-2026, sarà così coperto per circa il 60% dal finanziamento della BEI. Gli interventi verranno realizzati principalmente in Emilia-Romagna, ma anche su altri territori serviti, come Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
Nel dettaglio, le risorse messe a disposizione dalla BEI contribuiranno a migliorare il servizio idrico integrato grazie a interventi per ridurre ulteriormente le perdite, rinnovare le strutture per la raccolta delle acque meteoriche e per la depurazione delle acque reflue.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, il Gruppo Hera aumenterà la capacità di trattamento, riciclo e recupero tramite la ristrutturazione di centri di raccolta esistenti e la costruzione di nuovi impianti all’avanguardia per il riciclo della plastica, delle fibre di carbonio, e per il pretrattamento e stoccaggio di rifiuti industriali.
Inoltre, sempre grazie al finanziamento della BEI, il Gruppo Hera nelle regioni coinvolte installerà oltre 370.000 contatori intelligenti di seconda generazione, svilupperà i sistemi di teleriscaldamento e cogenerazione, e costruirà impianti fotovoltaici, anche di piccola taglia, con l’obiettivo di aumentare la produzione di energia rinnovabile.
Circa il 40% degli investimenti finanziati dalla BEI sarà destinato alle aree dell’Emilia-Romagna più colpite dalle recenti alluvioni. In particolare, gli interventi finanziati andranno a migliorare la resilienza del servizio idrico contro futuri eventi metereologici estremi, includendo, ad esempio, la costruzione di vasche sotterranee per la raccolta di acque piovane nelle aree della costa romagnola ad elevato rischio idrogeologico, mentre sul resto del territorio saranno realizzati diversi interventi di potenziamento della rete fognaria contro i fenomeni alluvionali.