Mercati asiatici – Seduta debole, pesa il Giappone

Seduta contrastata per i principali listini asiatici dopo la chiusura positiva di Wall Street.

Ancora debole la Cina con Shanghai e Shenzhen che cedono entrambi lo 0,2%, Hong Kong resiste a +0,3%. In Giappone, Nikkei e Topix lasciano sul terreno rispettivamente l’1,1% e lo 0,7%.

Oltreoceano, il Dow Jones ha segnato un rialzo dello 0,3%, lo S&P500 dello 0,2% mentre il Nasdaq ha chiuso invariato.

Il recente impegno di Pechino per migliorare le condizioni per le imprese private non ha scaldato i mercati, con i traders che sottolineano la mancanza di misure concrete. Gli sforzi della Cina per rilanciare la crescita, dal taglio dei tassi alla chiusura di un giro di vite normativo sulle aziende tecnologiche, finora hanno fatto ben poco per sostenere la crescita nella seconda economia mondiale.

Un po’ di tregua, tuttavia, è arrivata per il settore immobiliare poiché, secondo quanto riferito, le autorità cinesi stavano prendendo in considerazione l’allentamento delle restrizioni all’acquisto di abitazioni nelle maggiori città.

Inoltre, la People’s Bank of China (PBOC) ha mantenuto il suo tasso di prestito di riferimento stabile questo giovedì, anche se l’attenzione è rimasta su eventuali tagli futuri, visto l’esaurirsi della ripresa economica del Paese.

La PBOC ha mantenuto il suo tasso di interesse primario del prestito (LPR) a un anno al 3,55%, mentre il LPR a cinque anni, utilizzato per determinare i tassi ipotecari, è rimasto fermo al 4,20%. Una mossa ampiamente attesa dai mercati, dato che la PBOC aveva mantenuto fermi i tassi di prestito a medio e breve termine all’inizio della settimana.

Sempre sul fronte banche centrali, l’attenzione degli operatori è rivolta anche alle prossime decisioni riguardo ai tassi di interesse da parte della Fed e della Bce, previste rispettivamente il 26 e il 27 luglio. Gli investitori hanno ampiamente anticipato un ulteriore aumento dei tassi di riferimento di 25 punti base per entrambe le banche centrali.

Intanto, sul fronte macro, a giugno la bilancia commerciale del Giappone presenta un avanzo di 43 miliardi di yen, in deciso miglioramento rispetto al deficit di maggio di 1372,5 miliardi e oltre le attese degli analisti (-46,7 mld).

Sempre a giugno in Giappone, secondo il dato finale della Japan Machine Tool Builders Association (Jmtba), gli ordinativi di macchine utensili hanno registrato un -21,1% su base annua, al di sopra della rilevazione preliminare (-21,7%). Il dato finale di maggio indicava un -22,1% anno su anno.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla in area 1,121 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 139,6. Tra le materie prime, petrolio sostanzialmente stabile con il Brent (+0,01%) a 79,5 dollari e il Wti (+0,01%) a 75,3 dollari al barile.