Mercati asiatici – Senza una direzione precisa, resiste meglio Hong Kong (+0,1%)

Seduta senza una direzione precisa per i principali listini asiatici dopo la chiusura perlopiù negativa di Wall Street.

Ancora debole la Cina con Shanghai -0,3% e Shenzhen -0,4%. Resiste invece Hong Kong (+0,1%). In Giappone, Nikkei e Topix rispettivamente -0,6% e in parità.

Oltreoceano, il Dow Jones ha segnato un +0,5%, lo S&P500 ha ceduto lo 0,7% e il Nasdaq il 2,1%.

Gli investitori restano intenti a monitorare la situazione economica cinese, dopo che il governo di Pechino ha introdotto alcune misure per sostenere i consumi, compresi gli acquisti di elettrodomestici e di automobili, e si aspettano ulteriori interventi nel Paese alla fine del mese. Nel frattempo, la People’s Bank of China ha fissato ancora una volta il suo parametro giornaliero sul cambio a un livello superiore alle stime.

Sempre in tema banche centrali, alla luce di un’inflazione giapponese di giugno (cpi nazionale +3,3% a/a) leggermente superiore alle stime (+3,2%), cresce l’attesa per la riunione della Bank of Japan di settimana prossima mentre il governatore Kazuo Ueda continua a sostenere la necessità di uno stimolo monetario persistente.

Inoltre, l’inatteso calo negli Usa delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, annunciato ieri, ha spinto gli operatori a scontare, con maggiori probabilità, un nuovo aumento dei tassi di un quarto di punto dopo il meeting della Federal Reserve del 26 luglio.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a quota 1,114 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 140,2. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,8%) a 80,3 dollari e il Wti (+0,8%) a 76,3 dollari al barile.