Campari – Vendite nette +16% (+14,2% organico) a 1,46 mld e utile netto di 216,9 mln nel 1H23

Nel primo semestre 2023 Campari ha riportato vendite nette di 1,46 miliardi, in crescita del 16% rispetto ai primi sei mesi del 2022. Tenendo conto dell’effetto perimetro positivo (+1,8%) l’incremento organico è del 14,2%.

A livello geografico, l’area America (43% del totale) ha visto le vendite crescere a livello organico del 10,6%, con il +11,7% (+3,3% nel 2Q) degli Stati Uniti, il mercato principale per Campari.

L’area Sud Europa, Medio Oriente e Africa (30% del totale) è cresciuta del 16,6%, con il +13,4% (+8,1% nel 2Q) dell’Italia, il mercato principale nell’area.

L’area Nord, Centro, ed Est Europa (19% del totale) ha registrato una crescita organica del 14,5%, con il +16,4% della Germania.

Incremento del 26,2%, infine, per l’Asia Pacifico (7% del totale), con il +7% dell’Australia (+10,1% nel 2Q).

Per quanto riguarda i brand (59% del totale), le vendite di Aperol hanno visto un incremento organico del 32,4% (+26,6% nel 2Q), con il +122,5% degli Stati Uniti. Aumento del 13,2% (+5,0% nel 2Q) per il brand Campari.

I brand a priorità regionale (24% del totale) sono cresciuti del 16,7%, con il +43,4% di Espolòn grazie al forte slancio negli Stati Uniti (+30,8% nel 2Q) e il +46,9% di Magnum Tonic.

I brand a priorità locale (9% del totale), infine, hanno registrato un incremento dell’8%.

Sulla redditività, l’Ebitda rettificato è stato pari a 411,1 milioni, in aumento del 16,4% (+15,1% organico), con un margine sulle vendite del 28,2%.

L’EBIT è pari a 359,7 milioni, in crescita del 15,7% (+15,1% organico), con un margine del 24,7%.

L’utile netto è stato di 216,9 milioni (Utile netto rettificato 233,9 mln), in aumento del 6,2% rispetto al primo semestre 2022.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2023 è pari a 1.823 milioni, rispetto all’indebitamento di 1.555 milioni al 31 dicembre 2022, una dinamica che rispecchia il free cash flow negativo di 154 milioni, dovuto principalmente al forte assorbimento di cassa a causa dell’accumulo di magazzino, e il pagamento del dividendo di 67,5 milioni.