La controllata DEKA ha donato a un ospedale di Beirut un sofisticatissimo laser per la cura delle cicatrici da ustione per trattare molte vittime della grande esplosione al porto della capitale libanese dell’agosto 2020.
Alla cerimonia di consegna dell’apparecchiatura laser denominata PUNTO erano presenti l’Ambasciatrice d’Italia in Libano Nicoletta Bombardiere, Paolo Salvadeo CEO di DEKA e Direttore Generale di El.En., Francesco Badii di DEKA, la società Omed General Trading distributrice libanese di DEKA, il Presidente ed i dirigenti dell’Ospedale Rizk di Beirut, e la dottoressa Zeina Tannous, dermatologa lauratasi ad Harvard, che avrà in carico il compito, con il laser, di donare nuova speranza a pazienti completamente sfigurati dall’esplosione, che hanno anche difficoltà di movimento di alcuni arti, a causa delle cicatrici presenti su specifiche parti del corpo.
“L’esplosione di Beirut si è verificata nell’area del porto della città libanese il 4 agosto 2020 intorno alle ore 18:00, uccidendo 218 persone e ferendone altre 7.000. L’episodio principale è stato collegato alla detonazione di 2.750 tonnellate di nitrato d’ammonio” – ricorda Salvadeo – “una vera tragedia per la quale abbiamo ora deciso di fare qualcosa di importante”. “L’idea della donazione, infatti – racconta Salvadeo – nasce da una recente discussione con il Professor Richard Rox Anderson, famoso scienziato americano nel campo della foto-medicina, che è stato tutor della dottoressa Tannous ad Harvard. Con Rox abbiamo convenuto che era tempo di rituffarci insieme in altre operazioni di carattere umanitario, dopo la nostra missione congiunta in Armenia, dove, con un nostro laser donato ad un ospedale pediatrico, egli curò numerosissimi bambini, vittime di una esplosione causata da una sigaretta, che aveva incendiato, ad una festa, centinaia di palloncini che erano stati gonfiati con idrogeno e non con elio. Rox mi ha detto che la sua ex studentessa, Zeina, aveva deciso dopo la laurea di tornare a vivere in Libano, e che si era posta come missione quella di aiutare le vittime di esplosioni e di bruciature. Da quel momento è scattata la fase esecutiva della missione, sono stati presi i contatti locali per l’importazione dell’apparecchiatura, è stato effettuato un training clinico, ed ora non vediamo l’ora di partire con i trattamenti” ha concluso Salvadeo.
DEKA ed El.En. non sono nuove ad iniziative come quella di Yerevan in Armenia o di Beirut. Il management della capogruppo, infatti, sostiene attivamente numerose operazioni umanitarie e donazioni che assumono un ruolo fondamentale all’interno del bilancio di sostenibilità del Gruppo.
Il laser PUNTO, oggetto della donazione, è un sofisticatissimo sistema a CO2 dotato di uno scanner automatico speciale, denominato SCAR 3, deputato al trattamento delle cicatrici. La radiazione luminosa creata dall’apparecchiatura interagisce in modo selettivo con la componente fibrotica del tessuto cicatriziale, e lo distende. Il sistema è anche dotato di manipoli ad azionamento a mano libera, per trattare le aree più complicate e con minore facilità di accesso.