Iniziative Bresciane (INBRE) ha recentemente perfezionato la cessione al Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca – ente titolare, tra l’altro, di alcune concessioni di derivazione delle acque nei fiumi Serio e Brembo – dell’intera partecipazione detenuta in Iniziative Bergamasche (INBERG), pari al 50% del relativo capitale sociale, per un corrispettivo di 7,25 milioni.
INBERG è proprietaria di 3 impianti idroelettrici sul fiume Serio, nei Comuni di Albino e Nembro, per una potenza di concessione complessiva pari a 0,747 MW, e gestiti quale sub-concessionaria del Consorzio acquirente.
Alla base di questa decisione “vi sono più fattori che ci hanno convinto a concludere l’operazione, nonostante INBRE sia solita assumere il ruolo di acquirente, proprio nell’ottica di una visione strategica che intende costruire un business solido caratterizzato da una presenza stabile e duratura”, spiega Alberto Rizzi, Direttore Generale di Iniziative Bresciane, in un’intervista rilasciata a Market Insight.
Anzitutto, “l’uso idroelettrico della sub-concessione di cui è proprietaria INBERG è parzialmente subordinato alle necessità irrigue del Consorzio di Bonifica; in secondo luogo, l’operazione ci ha soddisfatti da un punto di vista economico-finanziario, consentendo una riduzione significativa dell’indebitamento complessivo e un effetto positivo sul conto economico”.
Sulla base dei dati attualmente a disposizione, infatti, il management stima che, complessivamente, il deal possa generare una riduzione dell’indebitamento netto consolidato di circa 2,6 milioni nel 2023, con effetti positivi per circa 4,2 milioni sull’utile netto del Gruppo nel 2023, comprensivo del risultato della partecipata.
Pur considerando questa operazione, la presenza del Gruppo resta comunque molto solida nel territorio bergamasco.
Nel corso degli anni, infatti, puntualizza il DG, “abbiamo acquisito diversi impianti nella provincia lombarda, di cui i principali sono ancora oggi di proprietà al 100% di INBRE. Mi riferisco, in particolare, alle centrali nel Comune di Casnigo sul fiume Serio, a quelle sul Brembo a Villa d’Almè e ai relativi impianti di deflusso minimo vitale (DMV, ndr) sulle nostre traverse”.
Non solo. “Il territorio bergamasco ci offre ancora importanti prospettive future: infatti, attraverso la partecipata Idroelettrica Bergamasca, stiamo coltivando nuove iniziative attualmente in fase di sviluppo”.
Rimanendo in Lombardia, il Gruppo procede con il proprio piano industriale completando gli iter relativi alle iniziative sul fiume Oglio. “Per alcuni impianti siamo in attesa del decreto per l’autorizzazione unica, funzionale all’avvio dei lavori, per altri invece stiamo concludendo l’iter concessorio”.
Passi avanti anche sull’altro fronte caldo, la Toscana.
Lo scorso maggio, la Arno S.r.l. aveva presentato alle Autorità competenti il progetto di variante della centrale da 4,5 GWh annui attesi sita in Località San Giovanni alla Vena Vicopisano (PI) e nel Comune di Calcinaia (PI)
E ora, precisa il manager, “ci attendiamo che gli iter concessori possano concludersi tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2024”.
Per quanto concerne invece il principale investimento in Toscana, il Progetto “fiume Arno” – le 12 centrali idroelettriche in titolarità della partecipata Iniziative Toscane, con potenza di concessione complessiva di circa 9.520 kW – dopo essere entrati in funzione, tra marzo e aprile scorsi, i primi 2 impianti (Compiobbi e Incisa), ora “abbiamo ultimato la realizzazione di altre 3 centrali per le quali siamo attesa della connessione alla rete elettrica nazionale”.
Nel frattempo, “abbiamo avviato i cantieri degli altri impianti del project e, stando al cronoprogramma, confermiamo le nostre previsioni”.
Il tutto in un contesto meteorologico in via di miglioramento. Infatti, “dopo la carenza di precipitazioni che ha segnato il primo trimestre 2023, prevalentemente sull’arco alpino, nei mesi di aprile, maggio e giugno abbiamo assistito a un recupero della piovosità, sia sulle Alpi che sugli Appennini, con un auspicabile effetto positivo in termini di produzione idroelettrica”, segnala il DG.
Interessanti, infine, gli sviluppi anche nei rapporti con i principali soggetti finanziatori di INBRE.
In particolare, in relazione al finanziamento da 49 milioni sottoscritto con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e direttamente collegato al Progetto “fiume Arno”, “stiamo portando avanti le interlocuzioni con l’Istituto per il consueto monitoraggio relativo allo stato di avanzamento degli investimenti, come previsto dal contratto di finanziamento”.
Proprio nelle ultime settimane, “abbiamo avuto un incontro con i funzionari preposti di BEI nel quale sono stati analizzati alcuni temi relativi all’andamento della produzione del 2022. A valle, poi, delle informazioni che emergeranno a seguito di un secondo incontro che si terrà a metà settembre, BEI stilerà un report che terrà conto dei risultati semestrali, nei quali rientra anche l’operazione straordinaria su Iniziative Bergamasche”.
“Grazie, da un lato, alla tenuta dei conti nel 2022 nonostante il difficile contesto in cui abbiamo dovuto operare, e, dall’altro, al progressivo miglioramento in termini di piovosità nei primi sei mesi del 2023, rimaniamo saldamente fiduciosi sulle prospettive di sviluppo futuro”.
Tutto ciò, conclude Alberto Rizzi, “rappresenta un elemento molto importante per il Gruppo INBRE, perché attesta, ancora una volta, la resilienza del business e la sua capacità di execution del piano investimenti”.
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