Fincantieri ha chiuso il primo semestre 2023 con ricavi pari a 3,7 miliardi, in crescita del 4,5% rispetto alla prima metà del 2022.
Il settore Shipbuilding, il più importante per incidenza con 2,9 miliardi di ricavi e l’81% del fatturato totale, ha registrato un calo del 2,1%. Forte crescita invece per il segmento Sistemi, Componenti e Infrastrutture (+45,8%), che con 539 milioni incide per 14,7% sul fatturato totale, e il settore Offshore e Navi speciali (+27,9%), che con 482 milioni rappresenta il 13,1% dei ricavi totali.
L’Ebitda è pari a 185 milioni, in aumento di oltre il 100% rispetto ai 90 milioni del primo semestre 2022, con un margine sui ricavi che passa dal 2,6% al 5,0%.
L’Ebit è positivo per 72 milioni, con un margine sui ricavi del 2%, a fronte dei -21 milioni dei primi sei mesi del 2022.
Il risultato di periodo di pertinenza del Gruppo è una perdita netta di 20 milioni, in miglioramento rispetto al risultato negativo per 230 milioni del primo semestre 2022.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta è negativa per 2,8 miliardi al 30 giugno 2023, a fronte dell’indebitamento netto di 2,5 miliardi al 31 dicembre 2022.
Nei primi sei mesi del 2023 Fincantieri ha registrato nuovi ordini per 2.134 milioni, rispetto ai 1.524 milioni del periodo corrispondente del 2022, con un rapporto tra nuovi ordini e ricavi pari a 0,6 (0,4 nel 1H22).
Il carico di lavoro complessivo ha raggiunto al 30 giugno 2023 il livello di 32,9 miliardi, di cui 22,0 miliardi di backlog (24,1 miliardi al 30 giugno 2022) e 10,9 miliardi di soft backlog (10,5 miliardi al 30 giugno 2022) con uno sviluppo delle commesse in portafoglio previsto fino al 2029.
In termini di guidance, la società ha confermato per il 2023 la previsione di un Ebitda margin al 5%.
Pierroberto Folgiero, Amministratore delegato di Fincantieri, ha commentato così i risultati:
“Le iniziative in corso mirate ad incrementare l’efficienza operativa e il governo dei costi, continuano a contribuire al miglioramento della marginalità delle commesse e per il resto dell’anno proseguiremo i principali macro-progetti strategici in corso, in particolare quelli legati alla modernizzazione dei nostri siti produttivi e il lancio di nuovi prodotti technology driven.”
“Con il settore cruise che ha ripreso in pieno il percorso di crescita di lungo periodo – conclude l’AD – le potenziali nuove opportunità nel militare sia Italia che all’estero e il megatrend delle energie rinnovabili offshore, i tre pilastri della nostra attività presentano tutti prospettive incoraggianti e possiamo confermare per il 2023 le previsioni di mantenimento del pieno regime produttivo che consentirà il consolidamento dei ricavi e della marginalità, che si attesterà su un valore intorno al 5% confermando le attese”.