Mercati – Listini europei chiudono tonici, a Milano (+2,1%) brilla STM (+9%) dopo la semestrale

Le borse europee archiviano toniche la seduta, in scia all’andamento di Wall Street, con gli investitori che restano intenti a monitorare le decisioni delle banche centrali e l’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 29.597 punti (+2,1%), bene come il Cac 40 di Parigi (+2,1%) e il Dax di Francoforte (+1,7%). Più contenuti i guadagni sull’Ibex 35 di Madrid (+1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%).

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,9%, seguito dallo S&P500 (+0,4%) e dal Dow Jones (+0,1%).

Ieri, come ampiamente previsto, la Federal Reserve ha deciso di incrementare i tassi di interesse di riferimento di 25 punti base, portandoli in un range compreso tra il 5,25% e il 5,5%, raggiungendo così il livello più alto dal 2001.

Jerome Powell, il presidente dell’Istituto di Washington, ha annunciato in vista della riunione di settembre che un ulteriore aumento dei tassi potrebbe essere una possibilità, ma anche un’eventuale pausa potrebbe essere presa in considerazione. Si conferma quindi un approccio basato sui dati. Tuttavia, al momento, i mercati ritengono che l’aumento di ieri potrebbe rappresentare l’ultimo aumento dei tassi per il 2023.

In linea con le attese e con la decisione della Banca centrale americana, l’Eurotower nel primo pomeriggio di oggi ha aumentato i propri tassi di riferimento di 25 punti base, portando il tasso di remunerazione sui depositi al 3,75%, ai massimi dal dicembre 2000.

Poiché l’Istituto di Francoforte ha cominciato ad inasprire la propria politica monetaria per affrontare i venti inflattivi con qualche mese in ritardo rispetto alla Federal Reserve, l’Eurotower non ha escluso la possibilità di un ulteriore aumento dei tassi a settembre, mantenendo, anche in questo caso un approccio “data dependent” che monitorerà in particolare le prospettive di inflazione e la sua dinamica “core” e l’intensità della trasmissione della politica monetaria.

Sul fronte macro sono emersi degli spunti importanti nel corso del pomeriggio.

Nel dettaglio, la prima lettura preliminare del Pil annualizzato statunitense del secondo trimestre 2023 mostra un incremento del 2,4% su base trimestrale, superiore alle stime degli analisti (+1,8%) e alla lettura finale del 1Q23 (+2%).

Per quanto riguarda i consumi personali, il dato evidenzia un aumento dell’1,6%, al di sopra del consensus (+1,2%) ma in netto rallentamento rispetto al trimestre precedente (+4,2%).

Sul fronte mercato del lavoro nordamericano, fattore chiave nelle dinamiche inflattive, nella settimana che si è conclusa il 22 luglio le richieste di sussidi di disoccupazione sono risultate pari a 221mila unità, in calo rispetto alle 235mila unità del consensus e alle 228mila della rilevazione della settimana precedente.

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro resta stabile a quota 1,10, al contrario del cambio tra il biglietto verde e lo yen, che sale a quota 141,1. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono in rialzo, con il Brent (+1,1%) a 83,5 dollari e il Wti (+1,4%) a 79,9 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta in area 163 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,07%.

Tornando a Piazza Affari, brillante la seduta di STM (+9%) dopo la pubblicazione dei risultati al 1°luglio, seguita da una tonica seduta di Moncler (+6,8%) per effetto dei solidi risultati semestrali; seguono Stellantis (+5,3%) e Diasorin (+4,9%). Le vendite colpiscono invece Bper (-1,6%), MPS (-1,2%), Erg (-1,1%) e Terna (-0,7%).