Iniziative Bresciane – Business solido con ottime prospettive di sviluppo

Nonostante l’eccezionale carenza di precipitazioni che ha impattato sull’andamento dell’esercizio 2022, Iniziative Bresciane chiude il bilancio consolidato con il segno più e procede con determinazione per incrementare la propria capacità installata. In particolare, in Toscana, il gruppo compie passi avanti nel progetto sul fiume Arno: dopo l’entrata in esercizio dei primi 2 impianti, ora INBRE ha ultimato la realizzazione di altre 3 centrali che attendono la connessione alla rete elettrica nazionale e ha avviato i cantieri di altri 2 impianti. Ad oggi il management conferma di concludere l’intero investimento secondo quanto programmato. Non solo, le risorse originate dalla recente cessione della partecipazione in Iniziative Bergamasche contribuiranno allo sviluppo complessivo del business e alla riduzione della PFN.

Modello di business

Iniziative Bresciane (INBRE) opera nel settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con focus su impianti idroelettrici di medie e piccole dimensioni, inferiori a 3 MW, direttamente o attraverso società operanti nel settore idroelettrico, alcune in partnership con istituzioni pubbliche e private.

Il gruppo dispone e gestisce una quarantina impianti idroelettrici in esercizio, in parte direttamente e in parte avvalendosi di società specializzate, che per la quasi totalità beneficiano di meccanismi di incentivazione (certificati verdi, oggi denominati GRIN, o tariffa omnicomprensiva), avendo ottenuto la qualificazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili (IAFR o FER) da parte del Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

Gli impianti idroelettrici sono localizzati nelle province di Brescia, Bergamo, Cremona, Firenze, Lucca e Trento.

Il gruppo inoltre è titolare di progetti in corso di sviluppo e/o concessioni già rilasciate.

Ultimi avvenimenti

A fine giugno INBRE ha perfezionato la cessione dell’intera partecipazione detenuta in Iniziative Bergamasche – pari al 50% del relativo capitale sociale – al Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, ente di diritto pubblico titolare, tra l’altro, di concessioni di derivazione delle acque nei fiumi Serio e Brembo.

Iniziative Bergamasche è proprietaria di tre impianti idroelettrici nel fiume Serio, siti nei Comuni di Albino e Nembro (presso la roggia “Morlana” e la roggia “Borgogna”) gestiti quale subconcessionaria del Consorzio acquirente.

L’equity value del 100% di Iniziative Bergamasche ai fini dell’operazione è stato fissato in 14,5 milioni. Sulla base dei dati attualmente disponibili, il management di INBRE stima che, complessivamente, l’operazione generi una riduzione dell’indebitamento netto consolidato del Gruppo di circa 2,6 milioni nel 2023, con effetti positivi per circa 4,2 milioni sull’utile netto del Gruppo nel 2023, comprensivo del risultato della partecipata.

Risale invece a fine maggio l’approvazione da parte del Cda di INBRE del progetto di fusione per incorporazione della interamente controllata Iniziative Mella. Progetto di fusione approvato altresì dal Cda della Società Incorporanda. L’operazione è da considerarsi correlata a un programma di razionalizzazione della struttura societaria del Gruppo e risponde alla logica di accorpare, ove possibile, nella medesima società le centrali per la produzione di energia elettrica.

A fine gennaio, infine, INBRE ha perfezionato l’acquisto del 100% di Arno S.r.l., società che ha intrapreso le attività finalizzate all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione e la gestione di una centrale di produzione di energia idroelettrica nella Località San Giovanni alla Vena Vicopisano (PI) e nel Comune di Calcinaia (PI), sul fiume Arno, con una produzione attesa di 4,5 GWh annui.

Conto economico

Nell’esercizio 2022 i ricavi complessivi consolidati sono diminuiti su base annua del 23% a 18 milioni. Calo dovuto all’andamento della produzione di energia che ha risentito negativamente dell’anomala situazione climatica, solo parzialmente mitigato dal positivo andamento del prezzo dell’energia.

L’Ebitda è diminuito del 30% a 11,3 milioni, con un’incidenza percentuale sui ricavi complessivi pari a circa il 62%.

Il conto economico chiude con un risultato netto di 0,2 milioni, rispetto ai 3,9 milioni dell’esercizio precedente, dopo avere registrato ammortamenti e svalutazioni per 9,3 milioni (+13%).

Dati operativi

La produzione di energia idroelettrica del Gruppo è diminuita del 38,4%, in linea con il mercato di riferimento in Italia, passando da 154,1 GWh nel 2021 a 95,0 GWh nel 2022, in conseguenza dell’eccezionale carenza di precipitazioni sia nevose che piovose – nettamente al di sotto anche delle serie storiche centenarie, stando alle parole del management.

Tale produzione, equivalente al consumo di energia da parte di oltre 35 mila nuclei familiari, ha peraltro consentito di abbattere le emissioni di CO2 per circa 42 mila tonnellate.

A fine anno 2022 il Gruppo conta su 44 centrali operative – erano 16 alla data dell’IPO nel luglio del 2014 – corrispondenti a una potenza di concessione pari a 30,4 MW e una potenza installata complessiva di 57 MW.

Il Gruppo è inoltre titolare di circa una quarantina di progetti in corso di sviluppo, di cui 20 concessioni in via di realizzazione (11,5 MW) e 17 iter concessori in corso di definizione (10,7 MW).

Stato patrimoniale

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2022 cifra in 103,9 milioni, in aumento di 16,5 milioni rispetto a fine 2021, principalmente relativo a investimenti materiali per 19,7 milioni connessi al progetto sul fiume Arno – 12 centrali idroelettriche in titolarità della partecipata Iniziative Toscane, con potenza di concessione complessiva di circa 9.520 kW – e la distribuzione del dividendo 2021 per 4,2 milioni (0,80 euro per azione, +11% vs 0,72 euro per azione a valere sull’utile 2020).

Outlook

INBRE prosegue con gli investimenti in centrali idroelettriche completando gli iter autorizzativi e concessori in corso e avviando i cantieri relativi alle centrali autorizzate.

In particolare, in Toscana, il Gruppo ha in corso la realizzazione del Progetto “fiume Arno”: 12 centrali idroelettriche sul fiume Arno, in titolarità della partecipata Iniziative Toscane, con potenza di concessione complessiva di circa 9.520 kW e produzione attesa di 55 GWh l’anno, in relazione alle quali INBRE ha ricevuto un finanziamento di 49 milioni da parte della Banca Europea per gli Investimenti (BEI).

Dopo l’entrata in esercizio, tra marzo e aprile scorsi, dei primi 2 impianti del project (Compiobbi e Incisa), ora il Gruppo ha ultimato la realizzazione di altre 3 centrali, per le quali è in attesa della connessione alla rete elettrica nazionale, e ha avviato i cantieri di altri 2 impianti. Ad oggi il management conferma di concludere l’intero investimento secondo quanto programmato.

Il tutto senza tralasciare eventuali “opportunità di sviluppo esterno offerte dal mercato in cui opera, dando vita a nuove iniziative”.

Sul fronte dei numeri, Intesa Sanpaolo (Specialist della società), nello studio del 21 aprile, ritocca le precedenti stime per il periodo 2023-2024, in considerazione dell’incerto andamento delle precipitazioni, tuttavia riconoscendo gli sforzi della società per rafforzare la propria capacità produttiva con nuovi investimenti, in particolare quelli localizzati in Toscana.

Qui, infatti, nel 2023 e nel 2024 i nuovi impianti diventeranno progressivamente operativi, supportando le previsioni degli analisti che indicano una capacità installata totale di 63,8 GWh.

Intesa stima ora ricavi a 28,9 milioni per il FY23 che dovrebbero poi raggiungere i 31,8 milioni nel 2024.

L’Ebitda dovrebbe attestarsi a 19,9 milioni quest’anno, con il relativo margine in aumento al 68,8% dal 62,4% del 2022, per portarsi a 21,8 milioni a fine periodo previsionale. L’utile netto è atteso a 3,7 milioni nel 2023 per salire a 7,4 milioni nel 2024, con il relativo margine in aumento fino al 23,3% a fine periodo previsionale.

L’indebitamento finanziario netto, in crescita nel 2022, è considerato sostanzialmente stabile quest’anno per poi scendere fino a 99,4 milioni nel 2024.

Alla luce di ciò, gli analisti hanno alzato la raccomandazione sul titolo INBRE a “Buy” da “Hold” e hanno limato il prezzo obiettivo a 17,40 euro (precedente 17,50 euro).

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