Il conto economico consolidato del primo semestre 2023 del gruppo Intesa Sanpaolo riporta interessi netti pari a 6.838 milioni, in aumento del 68,9% su base annua.
Le commissioni nette sono pari a 4.353 milioni, in diminuzione del 4,2% a/a, in relazione ad una diminuzione dello 0,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 4,2% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,…), nel cui ambito si registra una diminuzione del 9,1% per la componente relativa al risparmio gestito (commissioni di performance assenti nel primo semestre 2023 e a 12 milioni nel primo semestre
2022) e del 3% per quella relativa ai prodotti assicurativi e un aumento dell’11% per la
componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 856 milioni, rispetto a 841 milioni del
primo semestre 2022.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 337 milioni, vs 1.329 milioni del primo semestre 2022, con la componente relativa alla clientela pari a 169 milioni rispetto a 178 milioni, quella di capital markets che registra un saldo
negativo in riduzione a 3 milioni da 89 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che scende a 170 milioni da 1.262 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo positivo per un milione rispetto a un saldo negativo per 22 milioni.
I proventi operativi netti assommano a 12.398 milioni (+15,3% a/a).
I costi operativi aumentano moderatamente dello 0,9% a 5.211 milioni, a seguito di un aumento dell’1,7% per le spese amministrative e del 4,5% per gli ammortamenti e di una diminuzione dello 0,1% per le spese del personale.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa segna un progresso del 28,5% a 7.187 milioni. Il cost/income ratio nel primo semestre 2023 è pari al 42%, rispetto al 48% del primo semestre 2022.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 556 milioni (comprendenti circa 165
milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 1.432 milioni del primo semestre 2022 (che includevano 1.093 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina e circa 300 milioni di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19).
Il risultato corrente lordo sale a 6.744 milioni da 4.188 milioni del primo semestre 2022.
Il risultato netto consolidato si fissa a 4.222 milioni (+80% a/a), dopo la contabilizzazione, tra l’altro, di imposte sul reddito per 2.084 milioni, oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 86 milioni, effetti economici negativi derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 90 milioni e tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 239 milioni, derivanti da oneri ante imposte per 323 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione.
Dal lato patrimoniale consolidato, al 30 giugno 2023 i finanziamenti verso la
clientela sono pari a 437 miliardi, in calo diminuzione del 2,1% rispetto al 31 dicembre 2022.
Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 5.298 milioni, in diminuzione del 3,6% rispetto ai 5.496 milioni del 31 dicembre 2022. In quest’ambito, i crediti in sofferenza ammontano a 1.175 milioni rispetto ai 1.131 milioni del 31 dicembre 2022, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,3% (0,3% anche al 31 dicembre 2022), e un grado di copertura al 68,2% (69,2% a fine anno 2022).
La raccolta indiretta ammonta a 693 miliardi, in aumento del 5,6% rispetto al 31 dicembre 2022. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 438 miliardi, in aumento dell’1,8% rispetto al 31 dicembre 2022; la nuova produzione vita nel primo semestre 2023 ammonta a 8,6 miliardi. La raccolta amministrata è pari a 255 miliardi, in crescita del 12,8% rispetto al 31 dicembre 2022.
I coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2023 – calcolati applicando i criteri a regime e deducendo dal capitale circa 3 miliardi di dividendi maturati nel primo semestre – risultano pari a:
– 13,7% per il Common Equity Tier 1 ratio (13,5% a fine 2022),
– 16,2% per il Tier 1 ratio (16% a fine 2022),
– 19,3% per il coefficiente patrimoniale totale (19% a fine 2022).