Mercati asiatici – Seduta mista tra flessibilità della BoJ e segnali di stimoli in Cina

Seduta mista per i principali listini asiatici dopo la chiusura in flessione di ieri a Wall Street.

In Cina, Shanghai avanza dell’1,6% e Shenzhen l’1,1%, segue Hong Kong che guadagna l’1%. Vendite invece sul Giappone con Nikkei -1,5% e Topix -1,1%.

Oltreoceano, il Dow Jones ha ceduto lo 0,6%, Nasdaq e S&P500 allineati in una discesa dello 0,7%.

Il sentiment in Giappone è frenato dalla mossa della Banca del Giappone che ha dichiarato che mostrerà maggiore flessibilità nella sua politica di controllo della curva dei rendimenti.

Il cambiamento, il primo aggiustamento della BOJ da dicembre, arriva dopo che la maggior parte degli economisti aveva previsto che non avrebbe apportato modifiche alla sua politica monetaria ultra-espansiva.

A ciò si sono aggiunti i dati sull’inflazione giapponese che hanno mostrato che il CPI a Tokyo è cresciuto più del previsto a luglio.

Secondo i dati diffusi dal ministero nipponico di Affari Interni e Comunicazione, infatti, a luglio l’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è aumentato del 3,2% annuo, in linea con il dato di giugno (rivisto da +3,1%) e al di sopra delle attese (+2,9%). L’inflazione core ha riportato una variazione positiva del 3,0% su base annua, in rallentamento rispetto a giugno (+3,2%) ma al di sopra del consensus (+2,9%).

Al contempo, si registrano segnali di ottimismo a Hong Kong e in Cina dopo che le autorità di regolamentazione avrebbero segnalato un ulteriore supporto per il settore tecnologico e gli investitori hanno ipotizzato che le autorità potessero abbassare le tasse di bollo per sostenere i livelli di trading.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a quota 1,098 e il cambio tra biglietto verde e lo yen in area 139,6. Tra le materie prime, petrolio in flessione con il Brent (-0,3%) a 83,6 dollari e il Wti (-0,2%) a 79,9 dollari al barile.