Mercati – Eurolistini poco mossi, Milano la peggiore a -0,4%

Prosegue poco mossa la seduta delle borse europee, mentre gli indici di Wall Street scambiano in positivo, con gli investitori che restano intenti a monitorare le decisioni delle banche centrali e l’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib perde lo 0,4% a 29.499 punti, negativo come il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,1%), mentre il Ftse 100 di Londra procede sulla parità (0,0%) e il Dax di Francoforte sale lievemente (+0,2%)

Oltreoceano, Nasdaq guadagna l’1,5%, seguito dallo S&P500 (+0,9%) e dal Dow Jones (+0,5%).

Stamattina la Bank of Japan ha annunciato una modifica alla propria politica di yield curve control, affermando di voler limitare i rendimenti sui titoli di Stato nazionali a 10 anni allo 0,5%. L’istituto ha specificato che questo valore è da considerarsi come un “riferimento” e non più un “limite rigido”. La banca centrale ha dichiarato che avrebbe fatto ricorso all’acquisto di obbligazioni per impedire che i rendimenti superassero l’1%.

Ieri la Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi di di interesse di un quarto di punto percentuale, portando così il tasso sui depositi al 3,75%, livello massimo dal dicembre del 2000.

L’Eurotower ha dichiarato che l’inflazione dell’Eurozona sta calando, ma che resta ancora troppo lontana dal valore obiettivo del 2%.

Sulle future decisioni, l’Istituto di Francoforte ha ribadito che continuerà a seguire “un approccio guidato dai dati”, con particolare attenzione alle prospettive di inflazione, alla dinamica dell’inflazione di fondo e all’intensità della trasmissione della politica monetaria.

Sul fronte inflazione, in Italia, a giugno, i prezzi della produzione industriale (PPI) hanno riportato un calo dello 0,4% su base mensile, dopo il -3,1% di maggio. Il dato su base annua evidenzia una contrazione del 8,2%, a fronte della riduzione del 6,8% del mese precedente.

In Francia, l’indice preliminare dei prezzi al consumo è rimasto invariato a luglio, in linea col consensus e dopo il +0,2% del dato finale di giugno. Anno su anno il dato ha registrato un incremento del 4,3%, come da attese, e un calo rispetto al +4,5% della lettura precedente.

Anche l’indice armonizzato agli standard Ue mostra una variazione nulla mese su mese, in linea con le stime e dopo il +0,2% di maggio, e del +5% anno su anno rispetto al +5,1% del consensus e dopo il +5,3% della lettura precedente.

Infine a giugno, negli Usa, il reddito personale è aumentato dello 0,3%, al di sotto delle attese (+0,5%) e della rilevazione di maggio (+0,5%, rivisto da +0,4%).

Le spese per consumi personali, che rappresentano il 70% del Pil nazionale, hanno registrato un aumento dello 0,5%, poco superiore al consensus (+0,4%) e in accelerazione rispetto alla rilevazione precedente (+0,2% rivisto da +0,1%).

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro sale a quota 1,10 e il cambio tra il biglietto verde e lo yen a 140,57. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono in calo, con il Brent (-0,5%) a 83,30 dollari e il Wti (-0,6%) a 79,59 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 184 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,1%.

Tornando a Piazza Affari, bene Iveco (+3%), Banca Generali (+2,8%) e Azimut (+2,7%), mentre arretrano Erg (-5,8%), Cnh (-5,6%) e Stm (-4,2%).