Nel primo semestre 2023 il Gruppo Snam registra ricavi totali, al netto degli energy costs, per 1.889 milioni in crescita del 18,4% rispetto al 1H 2022. I ricavi dei business della transizione energetica hanno registrato un significativo incremento (+88,8% a 521 milioni), principalmente per lo sviluppo dell’efficienza energetica, in particolare in ambito residenziale.
Con riferimento ai business delle infrastrutture gas (+3,7% a 1.368 milioni), si è registrata una crescita dei ricavi regolati (+5,7% a 1.324 milioni) e una riduzione dei ricavi non regolati (-22 milioni), a fronte dei minori effetti positivi one-off rispetto al primo semestre 2022.
L’EBITDA adjusted si è attestato a 1.221 milioni, in aumento del 5,7%. L’andamento è dovuto alla crescita del business delle infrastrutture gas (+40 milioni; +3,5%), per i maggiori ricavi regolati, solo in parte assorbiti dai minori effetti positivi one-off, e alla crescita dei business della transizione energetica (+26 milioni).
L’EBIT adjusted è salito del 5,2% a 766 milioni, a valle di maggiori ammortamenti e svalutazioni (+6,6% a 455 milioni) per effetto principalmente dell’entrata in esercizio di nuovi asset.
Il conto economico chiude con un utile netto adjusted di Gruppo è stato di 621 milioni, in calo del 3,9%, per effetto principalmente dell’incremento degli oneri finanziari e della minore contribuzione delle partecipate.
Gli investimenti totali ammontano a 734 milioni (-23,1% vs 955 milioni nel 1H 2022, incluso l’acquisto della FSRU Golar Tundra). Di questi, 714 milioni fanno riferimento agli investimenti tecnici (+177 milioni vs 1H 2022; +33%) per i maggiori investimenti nei business delle infrastrutture gas e, in particolare, per gli interventi di adeguamento del terminale di Piombino. Gli investimenti tecnici sono relativi al settore trasporto (466 milioni), rigassificazione (100 milioni) e stoccaggio (91 milioni), mentre gli investimenti dei business legati alla transizione energetica sono risultati pari a 49 milioni. A questi investimenti, si aggiungono 409 milioni relativi all’acquisizione del 49,9% di SeaCorridor.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2023, inclusi il flusso di cassa del capitale proprio (-919 milioni), derivante dal pagamento agli azionisti del dividendo 2022 e le variazioni non monetarie, ha registrato un aumento di 2.686 milioni rispetto al 31
dicembre 2022, attestandosi a 14.609 milioni.
Infine, il management conferma gli obiettivi finanziari per il 2023:
- investimenti di 2,1 miliardi (di cui 1,9 miliardi in ambito infrastruttura gas e 0,2 miliardi in ambito transizione energetica), in crescita del 10% rispetto al 2022;
- RAB tariffaria pari a circa 22,4 miliardi, in crescita del 5% rispetto al 2022;
- utile netto adjusted pari ad almeno 1,1 miliardi;
- debito netto tra i 15,0 e i 15,5 miliardi, in funzione dell’andamento del circolante collegato alle attività regolate.