Mercati – Avvio perlopiù negativo per gli Eurolistini, Piazza Affari +0,2%

Avvio perlopiù negativo per le borse europee dopo le decisioni delle principali banche centrali della settimana scorsa e con lo sguardo che resta su macro e trimestrali.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 29.561 punti, deboli invece l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%). Resiste sostanzialmente invariato il Cac 40 di Parigi (+0,01%).

La fiducia degli operatori è rafforzata dai dati del deflatore PCE degli Stati Uniti, una delle misure più comunemente utilizzate per valutare le pressioni inflazionistiche. A giugno, il dato ha mostrato un rallentamento in linea con le aspettative, registrando un aumento del 3% su base annua, rispetto al +3,8% di maggio.

Cresce quindi la possibilità di un “soft landing” per la più grande economia del mondo. Neel Kashkari, presidente della Federal Reserve Bank di Minneapolis, ha espresso un giudizio positivo sulle prospettive di inflazione, anche se ci sono ancora preoccupazioni riguardo alla possibilità di perdite di posti di lavoro e una crescita più lenta.

Sempre sul fronte banche centrali, la Banca del Giappone ha allentato i controlli sul suo mercato dei titoli di Stato, alterando una pietra angolare della sua politica monetaria accomodante e provocando un’impennata dei rendimenti obbligazionari.

Inaspettatamente, la BoJ ha dichiarato che avrebbe offerto di acquistare titoli di stato giapponesi a 10 anni all’1% in operazioni a tasso fisso, ampliando di fatto la banda di negoziazione sui rendimenti a lungo termine. La banca centrale ha aggiunto che tecnicamente stava mantenendo il suo precedente limite dello 0,5% sui rendimenti obbligazionari a 10 anni, ma questo livello sarebbe un “riferimento” piuttosto che un “limite rigido”.

Dopo queste affermazioni, la BoJ ha annunciato operazioni non programmate di acquisto di obbligazioni per contenere una svendita sui propri titoli di stato.

Ricca agenda macro con lo sguardo sul PIL dell’eurozona, dell’Italia e della Germania. In giornata si aspetta anche il dato sull’inflazione italiano.

Sul fronte macro, a giugno le vendite al dettaglio in Giappone hanno evidenziato un aumento del 5,9% su base annuale, in accelerazione rispetto al +5,8% di maggio (rivisto da +5,7%) e al di sopra delle attese (+5,4%). Mese su mese, il retail ha messo a segno un calo dello 0,4%, in peggioramento rispetto al +1,4% di maggio (rivisto da +1,3%) ma al di sopra delle attese (-0,7%).

In Cina, l’indice Pmi manifatturiero cinese nel mese di luglio si è attestato a 49,3 punti, superiore alle attese (48,9) e dopo i 49 punti di giugno. L’indice Pmi non manifatturiero, calcolato prevalentemente su costruzioni e servizi, è sceso a 51,5 punti, dai 53,2 punti di giugno (consensus 53 punti).

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a quota 1,101 mentre il dollaro/yen sale in area 142. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,1%) a 84,3 dollari e il Wti (-0,1) a 80,6 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 164 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,14%.

Tornando a Piazza Affari, bene in avvio i bancari di MPS (+2,4%), Banco BPM (+1,9%), Bper (+1,8%), seguite da Eni (+1,3%), mentre le vendite colpiscono soprattutto Saipem (-2,6%), Leonardo (-2,3%) dopo la semestrale, seguite da Interpump e Moncler (-0,9%).